CHIANTI FIORENTINO – Anche il Pd del Chianti fiorentino (ovvero Greve, San Casciano, Barberino Tavarnelle, Impruneta e Bagno a Ripoli) fa sentire la sua voce a sostegno dei lavoratori della Buzzi Unicem, in presidio permanente da settimane davanti alla sede del cementificio al Passo dei Pecorai.
“Ormai da giorni – dicono dal Pd chiantigiano – stiamo assistendo alla protesta civile dei dipendenti del cementificio di Testi (ex Sacci ora di proprietà della Buzzi Unicem SpA) insieme alle forze sindacali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil”.
“I lavoratori dello stabilimento – ricordano – sono in cassa integrazione ordinaria Covid-19 dallo scorso marzo e la paventata ripartenza di maggio – come già avvenuto per gli altri stabilimenti Buzzi Unicem – non ha purtroppo riguardato lo stabilimento di Testi: i vertici della società hanno infatti deciso di prolungare la cassa integrazione, dirottare la clientela verso altri stabilimenti del gruppo, spostare il direttore dello stabilimento ed i capi tecnici in altri siti senza sostituzione, nonché trasferire in altri siti parte delle attrezzature produttive”.
“Si perpecisce – aggiungono – un preoccupante clima di smobilitazione del sito produttivo. Tutto ciò è inaccettabile se pensiamo all’ottimo stato di salute in cui si trova il Gruppo Buzzi Unicem, che nel corso dell’anno ha distribuito dividendi ordinari a marzo (in pieno lockdown) e straordinari nel corrente mese di ottobre”.
“Grande è quindi – rilanciano – la preoccupazione per il futuro dello stabilimento produttivo di Testi e per la salvaguardia degli oltre cento posti di lavoro a rischio, contando anche l’indotto”.
“Nonostante i ripetuti incontri che le rappresentanze sindacali hanno avuto con la società Buzzi Unicem – ricordano – e gli incontri che i sindaci di Greve in Chianti e San Casciano hanno avuto con la proprietà, nei quali veniva a più riprese richiesta la presentazione di un piano aziendale che potesse dare delle prospettive future allo stabilimento, da parte dell’azienda nessun passo in avanti e nessuna proposta è stata fatta se non quella di utilizzare la cassa integrazione straordinaria utilizzando i Decreti emessi a seguito dell’emergenza Covid-19”.
“Come Pd Chianti – fanno sapere – esprimiamo tutta la nostra vicinanza ai lavoratori dello stabilimento di Testi e alle loro famiglie. Il peso economico e sociale di questa situazione è drammatico per tutto il tessuto economico e sociale del Chianti. La chiusura dello
stabilimento, inoltre, comporterebbe poi il totale abbandono dell’impianto, che inevitabilmente sarebbe poi soggetto al degrado imposto dal tempo, con tutti i rischi ambientali che ne deriverebbero”.
“Sono queste – dicono ancora – le principali ragioni per cui ci schieriamo dalla parte dei lavoratori e chiediamo la massima attenzione da parte di tutte le istituzioni – non solo locali -su questa vicenda per affiancarli e non lasciarli soli in questa battaglia, soprattutto in un
momento critico come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid-19″.
“Per questo – annunciano – sabato mattina saremo presenti insieme al consigliere regionale Massimiliano Pescini al presidio permanente organizzato dai lavoratori fuori dallo stabilimento”.
“Porteremo ai lavoratori – anticipano – la nostra vicinanza e la nostra solidarietà. Insieme all’impegno ad attivarsi in tutte le sede politiche ed istituzionali affinché questa importante vertenza possa avere un risvolto positivo per tutti i lavoratori coinvolti, le loro famiglie e per il territorio chiantigiano”.
“Non possiamo permetterci – concludono – che la situazione dello stabilimento di Testi passi in secondo piano!”.
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