GREVE IN CHIANTI – Pochi giorni fa ci ha lasciato Elisabetta Buccianti, per tutti Betty. Aveva 62 anni.
Una scomparsa improvvisa che ha lasciato sgomenta una comunitĂ intera. Nata a Panzano e poi trasferitasi a Greve in Chianti, Betty è stata per quasi 40 anni il volto sorridente dello storico forno in piazza Matteotti, “Remoforno”.
Una donna vitale, che in Ettore, il suo amato cagnolino, aveva trovato un compagno di passeggiate ed un fedele amico.
Il figlio Francesco e la sorella Anna, ne tracciano un ricordo.
“Era una donna meravigliosa – comincia Francesco – sempre sorridente, sempre allegra. Pronta ad aiutare chiunque ne avesse bisogno anche a discapito di se stessa. Nella vita ha avuto varie avversitĂ , ma non si è mai fatta cogliere di sorpresa, mai ha dimostrato debolezza”.
“Era una donna altruista – prosegue Francesco . fra le tante cose che ha fatto nella sua vita, si era iscritta tra i donatori di organi. E anche alla fine ha voluto aiutare chi ne aveva bisogno. Abbiamo ritardato le esequie per far sì che il suo ultimo desiderio si avverasse. Ha donato fino alla fine”.
“Era una donna che non amava stare al centro dell’attenzione – dice sorridendo Francesco – era un problema farle una fotografia, non voleva. Preferiva non apparire, ma al momento del bisogno c’era sempre. Un po’ come un angelo custode, sapevi che ti avrebbe aiutato, anche se preferiva non farlo sapere”.
“Era una gran donna – prende la parola Anna – lo posso dire a gran voce e ripeterlo all’infinito. Era unica, perspicace, intelligente, sincera ed onesta. Il suo carattere, molto schietto non da tutti veniva apprezzato, ma questo dimostrava che era una donna vera, limpida. Era la mia sorella maggiore, sempre pronta a farsi carico dei fardelli degli altri senza mai lamentarsi, solo per poter aiutare”.
“Abbiamo perso il padre da piccole – prosegue Anna – lei da sorella maggiore si è presa responsabilitĂ che non dovevano spettare ad una bambina, ad una ragazza. Ma come ha sempre fatto, non si è tirata indietro, ha preso la sua vita per le redini e l’ha condotta dove voleva”.
“La sua scomparsa è un’ingiustizia – concludono insieme – troppo repentina e senza dare a lei la possibilitĂ di provare a guarire o di combattere. Troppo veloce anche per noi ed i suoi amici, per capire cosa stava succedendo”.
Greve in Chianti e la sua comunitĂ perdono una grande donna, ma non dimenticheranno il suo sorriso, il suo carattere. La bella persona che era “la Betty”.
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