SAN FABIANO (SAN CASCIANO) – “Che cosa sta succedendo alla Torre di Luciana?”.
E’ quanto ci chiede un lettore che dopo esservi recato, inviandoci alcune foto dove si notano angoli di degrado, vetri rotti alle finestre.
Abbiamo così interpellato l’associazione Osservatorio Torre Luciana: la preoccupazione era che qualcuno potesse essersi intrufolato all’interno dell’edificio, anche se in realtà non vi si trova nulla che possa essere di appetibile ai ladri.
La torre medievale, di origine longobarda, faceva parte di un antico castello situato su un punto nevralgico: ci si arriva passando da Mercatale e proseguendo per le Quattro Strade.
Siamo in località San Fabiano: da una strada sterrata arriviamo in via Margherita Hack, e attraversando scorci panoramici (e in parte percorrendo l’interno del bosco), dopo circa tre chilometri si arriva all’Osservatorio.
L’intera struttura è dell’ex cementificio Sacci (oggi Buzzi Unicem): una parte è in condizioni fatiscenti, mentre la torre è stata data in concessione al comune di San Casciano.
Che a sua volta ha stipulato una convenzione per le osservazioni astronomiche con l’associazione Osservatorio Torre Luciana.
Ci siamo incontrati con Andrea Matteini, consigliere ed ex presidente dell’associazione, e insieme siamo entrati all’interno.
“Dall’inizio della pandemia, un anno fa, non siamo tornati fin quassù – ci dice – speriamo di non trovare sorprese”.
La porta d’ingresso non presenta segni di effrazione, all’interno tutte le porte sono regolarmente chiuse. Saliamo le strette scale che portano in cima alla torre, tutto è al suo posto.
Andrea apre anche il portellone utilizzato per osservare il cielo con il telescopio, una gran luce invade la stanza: è tutto ok.
Quando usciamo però, si nota che sull’altra parte della struttura (che non è di competenza dell’Osservatorio) ci sono i vetri rotti. Da una finestra ciondola una corda rimasta a metà muro, deve essere stata utilizzata dai ladri per arrampicarsi all’interno. Dove hanno trovato solo macerie. Sulla facciata si notano anche i fori di proiettili sparati con un fucile.
“L’Osservatorio astronomico Torre di Luciana – ci spiega Andrea Matteini – nasce nel 1991 a cura dell’Università di Siena e del cementificio Sacci, unitamente al comune di San Casciano. Nel 2003 l’Università costruisce il proprio osservatorio a Siena, e lascia la sede di Torre di Luciana”.
“Così le persone che seguivano privatamente l’Università – prosegue il racconto – si costituiscono in una associazione, che mantiene l’attività astronomica nel territorio di San Casciano. La divulgazione viene svolta anche nelle scuole, viene fatta didattica sia nel capoluogo che nei comuni limitrofi”.
“Per diversi anni – ricorda Matteini – vengono eseguiti una serie d’incontri estivi a Villa Demidoff (Pratolino) in collaborazione con la Provincia di Firenze (circa 25 eventi l’anno). Sono stati effettuati alcuni “Star Party”, raduni a livello nazionale di appassionati di astronomia e tecniche di fotografia astronomica, astrometria, spettrografia, e altro”.
“L’attività principale – riprende – è comunque legata allo scopo divulgativo qui, nella storica sede. Purtroppo, come tante altre realtà, con l’arrivo del Covid-19 sono state bloccate tutte le osservazioni a causa deli iter burocratici. Ma anche riunioni, assemblee. Avrebbero dovuto essere recepite le normative europee del terzo settore, con relative variazioni dello statuto associativo, l’elezione del nuovo consiglio e altre attività amministrative, i rapporti con gli enti locali, ma tutto è slittato”.
“In aggiunta a tutto ciò -. ricorda ancora – si è aggravata la precarietà del cementificio di Testi, ex Sacci, proprietario degli immobili sede dell’osservatorio”.
La preoccupazione è che tutto vada nell’oblio: “In caso di chiusura dell’attività del cementificio sarà difficile sapere che fine faremo – ammette Matteini – Speriamo in bene per noi, per il ruolo culturale dell’Osservatorio, ma anche e soprattutto per le persone che hanno nel lavoro al cementificio la loro fonte di sostegno”.
Ringraziamo Andrea Matteini, con l’augurio che presto potremmo tornare a osservare il cielo dalla Torre di Luciana. In un angolo di territorio che dal punto di vista astronomico, turistico e paesaggistico, avrebbe delle potenzialità incredibili.
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