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martedì 8 Luglio 2025
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    Medico no-vax, l’Ordine dei medici di Pistoia lo sospende e si costituisce parte offesa

    L'accusa: dal dottore, medico di famiglia sulla montagna pistoiese, persone da tutta la Toscana per eseguire falsi vaccini ed avere poi il Green Pass

    PISTOIA – “L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Pistoia ha sospeso il dottor Federico Calvani e nei prossimi giorni il consiglio direttivo dell’Ordine studierà la procedura per costituirsi come persona offesa dal reato in quanto il comportamento del medico può essere un grave pregiudizio alla professione medica, e sanitaria in senso lato, e questo ci consentirebbe di essere notiziati dello sviluppo delle indagini”.

    Con queste parole il presidente dell’Ordine dei Medici di Pistoia, dottor Beppino Montalti, comunica la decisione assunta dal consiglio direttivo provinciale nel giorno dell’interrogatorio di garanzia presso il Tribunale di Pistoia.

    “Prima del dibattimento – prosegue Montalti – decideremo se costituirci o meno come parte civile in giudizio, così da poter essere ulteriormente tutelati”.

    L’accusa nei confronti di Calvani, medico di famiglia nei comuni della montagna pistoiese, è di aver eseguito false vaccinazioni, per motivi ideologici, e conseguenti green pass.

    A persone che, tramite passa parola, arrivavano da gran parte delle province toscane, compresa quella di Firenze.

    Nei confronti di Calvani sono stati acquisiti gravi indizi circa l’inserimento nel sistema informativo sanitario della prevenzione collettiva (il S.I.S.P.C.) della Regione Toscana, su richiesta di alcuni propri assistiti, di falsi dati attestanti vaccinazioni per la prevenzione da Covid-19, mai avvenute.

    Il tutto al fine di ottenere il rilascio delle certificazioni verdi, ovvero del “Green Pass”.

    Il medico è indagato anche per le ipotesi di peculato (per la presunta dispersione di vaccini, ricevuti dal sistema sanitario ma di fatto non inoculati), di truffa al Servizio Sanitario Nazionale (poiché sospettato di aver percepito indennità aggiuntive per ogni vaccinazione falsamente registrata), nonché di omissione di atti d’ufficio (poiché sospettato di non aver proceduto alle prescrizioni dei previsti tamponi ai propri assistiti presumibilmente contagiati da Covid-19).

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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