CHIESANUOVA (SAN CASCIANO) – Oggi, martedì 17 dicembre, sono trascorsi due mesi da quel terribile giorno di ottobre in cui Laura Frosecchi, commerciante 55enne di Chiesanuova, è stata uccisa dal nipote 22enne, nel suo negozio.
Quel giorno che ha sconvolto una famiglia ma anche l’intera comunità, lasciando un senso di vuoto, tristezza e inquietudine in tutto il paese.
Veder accostata la parola “omicidio” ad una piccola frazione come Chiesanuova è stato (ed è) qualcosa di davvero straniante.
Sono stati due mesi in cui moltissime persone, anche solo semplici clienti, hanno lasciato messaggi di profondo affetto e fiori davanti al negozio di Laura, che era un punto vitale del paese.
Sono stati due mesi in cui le indagini non si sono mai fermate, ma da cui ancora non abbiamo risposte.
Sono stati due mesi di riflessioni da parte dei suoi familiari, che si domandano come è stato possibile che si arrivasse a tanto.
Per il fratello Gianni e la sorella Daniela è molto importante tenere vivo il ricordo di Laura, “perché tutto questo non si dimentichi e soprattutto perché tutto questo non risucceda”.
Li abbiamo incontrati qualche giorno fa insieme ai loro genitori. Ci ripetono più volte quanto sia “importante abbattere il muro del silenzio”.
“Quel velo di omertà – riprendono – che cala in certe situazioni in cui sembra che molti sappiano ma nessuno vuole parlare”.
Vogliono fare un appello, “a chiunque sappia qualcosa di dirlo, collaborando alle indagini, perché la verità è la cosa più importante. E perché il silenzio porta solo ad un peggioramento delle situazioni”.
Ci hanno affidato, fra la commozione, queste parole scritte dal fratello Gianni.
“Sono trascorsi due mesi da quel giorno tragico, e ancora faccio fatica a credere che mia sorella non sia più con noi. Stiamo cercando di convivere con questo dolore e di trovare la forza per andare avanti, ma non è affatto semplice.
Ogni volta che passo davanti a quel negozio, la memoria di quel giorno terribile riaffiora, portando con sé l’immagine di mia sorella, sola e spaventata, nei suoi ultimi istanti, quando ha realizzato ciò che stava per accaderle.
Ad oggi, il pubblico ministero non ha ancora chiuso le indagini e non abbiamo ricevuto informazioni sulle dinamiche e sul movente che hanno spinto Mattia a compiere quel gesto orribile.
Le uniche notizie che abbiamo provengono dalle ricostruzioni basate sui racconti degli abitanti del paese, i quali descrivono Mattia come una persona violenta e appassionata di armi.
Fino a quando non verrà fatta giustizia per Laura, questa ferita rimarrà aperta per noi familiari”.
Vogliono inoltre fare un ringraziamento pubblico al sindaco di San Casciano, ai vigili e ai carabinieri per l’aiuto dato per l’organizzazione della fiaccolata in memoria di Laura fatta ad un mese dalla sua scomparsa.
E alla consigliera comunale Benedetta Venezia per la sua vicinanza e partecipazione.
Ma anche alla popolazione, agli amici e a tutti i parenti che in questi due mesi hanno dimostrato moltissimo affetto.
Conclude la sorella, Daniela: “C’è un primo e un dopo quel maledetto 17 ottobre. Tutte le nostre vite sono state stravolte. Per fortuna siamo sempre stati una famiglia molto unita, e in questo periodo questa unione si è rafforzata. Il 28 dicembre sarà il compleanno di Laura, e ci ritroveremo tutti insieme: perché lei avrebbe voluto così”.

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