SAN CASCIANO – “La risoluzione riguardo il consorzio pubblico per la GKN torna in consiglio comunale per una nuova discussione dopo la bocciatura di aprile”.
Il gruppo consiliare di opposizione Sinistra Progetto Comune chiede che il Comune di San Casciano mostri il proprio interesse per l’adesione al consorzio pubblico per lo sviluppo industriale della Piana fiorentina, nell’ambito della Città Metropolitana. La forma emendata del testo è del tutto simile a quelle approvate a Firenze e Bagno a Ripoli”.
“Poco più di un mese fa – ricorda SPC – la maggioranza Pd di San Casciano aveva scelto di bocciare la proposta di Sinistra Progetto Comune, ma non può rimanere sorda agli sviluppi recenti. Non ora che altre maggioranze Pd le hanno mostrato la strada sensata da seguire per cominciare a mostrare un appoggio concreto alla lotta della GKN”.
“Nelle scorse settimane infatti – proseguono dal gruppo consiliare – i consigli comunali di Firenze e di Bagno a Ripoli hanno manifestato l’interesse alla partecipazione dei loro comuni, attraverso la Città Metropolitana, aprendo di fatto la strada a questo tipo di soluzione per tutti i comuni dei dintorni”.
“Lo strumento del consorzio – specificano – introdotto dalla Legge Regionale n.5 dell’8 gennaio 2025 permetterebbe l’avvio del piano di reindustrializzazione dal basso promosso dalla cooperativa degli ex operai della GKN, nel sito di Campi Bisenzio: un piano di industria sostenibile socialmente integrata, per la realizzazione di cargo-bike e pannelli fotovoltaici di ultima generazione che ha coinvolto conoscenze ed expertise da tutta Europa”.
“Cosa vuol dire fabbrica socialmente integrata? Significa – rispondono – che lo stabilimento non si limita a sfruttare le risorse materiali e umane di un territorio, ma partecipa alla vita, alla cura, alla gestione dello stesso; significa creare innovazione, creare lavoro, ma farlo rispettando l’ambiente in cui si lavora e le persone che ci vivono”.
“Il piano industriale della cooperativa GKN è pronto da mesi – dicono ancora – così come diversi finanziamenti. Purtroppo però il sito della fabbrica è ancora bloccato dalla proprietà che, dopo aver violato ripetutamente la condotta sindacale e aver promesso piani di nuova industrializzazione mai presentati, ora sta lasciando gli ex operai della fabbrica senza stipendio da gennaio 2024. Ecco appunto che il consorzio permetterebbe di entrare in possesso del sito con un’azione di partecipazione pubblica e di attuare finalmente il piano a cui gli ex operai (e tutte le associazioni, i partiti e i movimenti solidali) hanno dedicato grande impegno”.
“La storia della GKN riguarda anche San Casciano – affermano – Sia perché quello della Piana e dei dintorni di Firenze sono un unico grande sistema economico, sia perché abbiamo avuto vicende simili proprio qui sul nostro territorio. Si tratta di una battaglia fondamentale dei nostri tempi. Per dimostrare che l’interesse del capitale che delocalizza, che svende, che specula sulla pelle dei lavoratori e dei territori non può vincere sempre; che è possibile immaginare lo sviluppo e la produttività anche senza capitani d’industria e grandi imprenditori (che spesso mancano di lungimiranza, capacità d’innovare, e volontà di investire); e che la dignità di chi difende e ama il proprio lavoro deve venire prima di ogni interesse finanziario”.
“Ecco – conclude il gruppo consiliare di Sinistra Progetto Comune – che l’industria socialmente integrata della cooperativa GKN, con l’aiuto di una partecipazione sempre più larga al consorzio pubblico, darebbe nuovo impulso a una logistica innovativa, fatta di mobilità sostenibile. Non è il momento di restare ottusamente legati a soluzioni classiche che vorrebbero vedere concluso il processo di delocalizzazione con una speculazione edilizia, e lasciar morire nell’isolamento la vertenza di questi coraggiosi operai (come è stato per tante altre fabbriche sul territorio nazionale). Non è il momento di arrendersi”.
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