GREVE IN CHIANTI – “Non ci stupisce l’attacco nei nostri confronti da parte della destra grevigiana, nelle persone dei consiglieri Abate e Cuscito, che sono evidentemente alla ricerca di attenzioni e visibilità che non riescono ad attirare trattando dei problemi dei cittadini e delle loro proposte per risolverli. D’altronde, nell’anno e mezzo trascorso in consiglio comunale, al di là di un’assidua ripetizione del mantra della richiesta di sicurezza per il nostro territorio, poco altro di originale abbiamo sentito dai consiglieri del gruppo Per il Cambiamento”.
Inizia così la replica da parte del gruppo consiliare Immagina Greve alle dichiarazioni del centrodestra grevigiano, relativi alla candidatura al consiglio regionale di Corinna Verniani nella lista a sostegno del presidente uscente, Eugenio Giani (la lista a Greve è all’opposizione).
“E così – riprendono da Immagina Greve – dopo una sorridente, benché poco partecipata, passerella fotografica a fianco del generale Vannacci e della sua scorta in piazza Matteotti, Abate e Cuscito decidono di riaccendere i riflettori sulla loro forza politica attaccando la consigliera Verniani, rea di essersi candidata con il sostegno di Immagina Greve alle prossime elezioni regionali nella lista Casa Riformista, espressione proprio del mondo civico”.
“Premettiamo innanzitutto – dicono – di non poter accettare lezioni di serietà politica da chi, candidato sindaco ed eletto consigliere giusto un anno fa nel Comune di Greve (Abate, n.d.r.), si candida oggi alle prossime elezioni regionali come capolista nel collegio della Piana Fiorentina. In ogni caso, non capiamo davvero da che cosa siano stupiti i consiglieri Abate e Cuscito”.

“Nella nostra campagna elettorale del 2024 – ricordano – abbiamo parlato di temi come il necessario miglioramento dei servizi pubblici per evitare il processo di spopolamento del nostro territorio, abbiamo rimarcato la necessità del potenziamento della scuola pubblica e uguale per tutti, dell’opportunità di un’attenzione più incisiva alla tutela dell’ambiente e della partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa”.
“Nell’anno e mezzo trascorso dalle elezioni – rivendicano – siamo riusciti a far approvare mozioni sui temi fondamentali della viabilità e dell’inclusione delle persone con disabilità, abbiamo promosso e sostenuto la raccolta firme per salvaguardare il medico a bordo dell’ambulanza di emergenza e siamo stati tra i promotori del referendum sull’estensione della cittadinanza alle nuove generazioni di italiani”.
“Non abbiamo mai sostenuto di essere un movimento civico – puntualizzano da Immagina Greve – inteso come limitato esclusivamente alla difesa del “bene del territorio”, ma abbiamo sempre rimarcato, al contrario, la nostra natura politica, anche se eterogenea, che intende inserire i problemi e le necessità della nostra comunità all’interno di una cornice di idee e di pensiero delineata e proiettata oltre gli stretti confini del nostro comune. D’altronde, possiamo realmente pensare che i problemi e le opportunità del nostro territorio possano essere trattati e sviluppati solo tra Panzano a Strada e che non sia necessario, invece, avere un orizzonte culturale e politico che travalichi questi confini?”.
“Proprio per questo – rilanciano – ci candidiamo alle prossime elezioni regionali, pur rimanendo con fermezza all’opposizione nel consiglio comunale di Greve perché convinti dell’inadeguatezza dell’attuale amministrazione ad affrontare i nodi problematici e le opportunità di sviluppo del nostro territorio: perché sappiamo che la tutela e la crescita di quest’ultimo passano solo dall’ampliamento degli orizzonti della nostra attività politica e perché crediamo fortemente che la nostra comunità abbia bisogno di un’attenzione maggiore, anche a livello regionale, di quella avuta fino ad ora”.
“Fare politica, d’altronde – concludono – per noi significa prendere scelte e decisioni, anche difficili e impegnative, che possano però servire concretamente a migliorare le condizioni per i nostri concittadini, significa insomma anche decidere di schierarsi e non rimanere immobili e chiusi nella nostra presunta purezza: a che serve, infatti, avere le mani pulite se si tengono in tasca?”.
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