spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
martedì 30 Settembre 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    L’INTERVISTA / Il giorno dopo la vittoria, il presidente delle Fornaci: “Fiero e grato di rappresentare questo rione”

    "L'ansia, la fierezza, l'onore di rappresentare questa maglia. Un mix travolgente per un epilogo veramente pazzesco. Ringrazio tutti i rioni e tutti i miei rionali"

    IMPRUNETA – Primo anno da presidente e subito la vittoria: per una Festa dell’Uva, quella del 28 settembre 2025, che Alessandro Rossi ricorderà per sempre.

    Alla guida del rione delle Fornaci da meno di un anno infatti, dopo aver sostituito Nicola Nidiaci (che proprio ieri in piazza guardava la marea rossa e ci spiegava di essere soddisfatto “soprattutto per il grande ricambio generazionale che c’è stato”), Rossi ha avuto l’onore e il privilegio di affacciarsi dal balcone del palazzo comunale con la coppa dei vincitori. 

    Per poi scendere rapidamente in piazza Buondelmonti e portarla in mezzo alla sua gente, letteralmente ubriaca di gioia per la seconda vittoria consecutiva.

    Il giorno dopo è stato dolcissimo il risveglio, e pur con arretrati da recuperare fra lavoro, sonno e fatica, Rossi non si tira indietro davanti a una chiacchierata con Il Gazzettino del Chianti.

    Seconda vittoria di fila. Stavolta anche da presidente del rione: come descriverebbe la giornata di ieri?

    “Beh, difficile da far capire. La stanchezza amplifica tutte le sensazioni, l’ansia, la fierezza, l’onore di rappresentare questa maglia. Un mix travolgente per un epilogo veramente pazzesco. Permettetemi di ringraziare tutti i rioni, che hanno offerto uno spettacolo di altissimo livello, e anche chi fa da spettatore, che ha il coraggio (non scontato) di emozionarsi con noi ogni anno”.

    Al di là dell’esecuzione in piazza, il vostro progetto forse ha colpito molto dal punto di vista della storia e del racconto. Come è nato? Era già stato “nelle corde” del rione il tema (molto originale) della rosa?

    “La genesi dell’idea risale al 2017 con il progetto di Jonathan Corsani, una bellissima e struggente idea purtroppo non premiata dalla giuria. La rivisitazione in chiave “violenza di genere” nasce dal coraggio di un gruppo di rionali di rivisitare un nostro progetto e gestirlo in maniera “sociale”, collettiva, dimostrando una maturità rionale di altissimo livello. Il doppio tema, ossia il sacrificio della rosa e la sorellanza, sono tutti e due temi potentissimi, emozionanti, necessari. E quale migliore utenza di una piazza gremita di gente? Quale modo migliore di passare un messaggio, se non quello di emozionare?”.

    Cosa si sente di dire ai “suoi” rionali?

    “Tutti questi ragazzi, da quelli di 20 a quelli di 60 anni, hanno dato il 100%. Sempre. Chiunque a modo suo, chiunque come poteva e nella misura in cui ne abbiamo giovato tutti. Io sono fiero e grato di rappresentare queste persone, e l’occasione più grande che possono offrirmi è crescere insieme, perché più che rionali siamo amici. La verità (se posso essere sincero) è che spero di diventare un presidente all’altezza del mio rione”.

    Il rione delle Fornaci adesso è il rione da battere? Sembra si respiri un grande clima…

    “Magari! Come ho detto prima, la Festa dell’Uva è ormai ad un livello altissimo, certo che fa piacere averne vinte due di fila, ma la verità è che di anno in anno i rioni evolvono, cambiano, sperimentano. Solo il tempo ci dirà se abbiamo intrapreso la strada giusta o meno. Di sicuro due vittorie in fila gonfiano la vela del clima che si respira, e intanto ce la godiamo, poi si vedrà!”.

    Adesso, passata la festa, ci sarà da iniziare a pensare alla festa del 2026, quella dei cento anni. Sarà un’edizione ancor più competitiva secondo lei?

    “Sicuramente sì, spero anche che ci saranno tutte le innovazioni che una festa di 100 anni si merita. Con gli altri presidenti siamo già all’opera per dare il giusto peso ad una festa che mobilita e glorifica un paese intero, nel suo compleanno più importante. Se posso terminare in bellezza. Viva la Festa dell’Uva, e viva sempre le Fornaci!”.

    Alessandro Rossi (foto Comune di Impruneta)

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...