spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
martedì 30 Settembre 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Autovelox San Casciano, il sindaco in consiglio comunale: “Il Governo non rende possibile l’omologazione”

    "Il ministero non ha creato un percorso per omologare questi strumenti. Fare ricorso contro le multe diventa scelta personale: e il giudice si può esprimere anche diversamente, come sta accadendo"

    SAN CASCIANO – “I due strumenti che sono stati inseriti, nella zona di Spedaletto e del Borromeo, e adesso anche quello a Cerbaia in via Volterrana, sono strumenti che hanno passato le certificazioni necessarie della norma ed è stata chiesta quella localizzazione sulla base di un progetto condiviso con la Prefettura, e quindi un’emanazione stessa del soggetto governativo”.

    E’ iniziata così la risposta del sindaco di San Casciano, Roberto Ciappi, alla domanda di attualità presentata dalla consigliera comunale del gruppo misto Benedetta Venezia, nel consiglio comunale di ieri, lunedì 29 settembre.

    Tema della domanda, le multe comminate dall’autovelox in via Borromeo (ma anche da quello di Spedaletto, mentre ne è in arrivo uno nuovo a Cerbaia, in via Volterrana), il velocar. E i ricorsi avversi dei cittadini multati.

    “Il motivo per cui sono stati inseriti in quei luoghi – ha precisato il sindaco – che per noi non erano una prima scelta, come la parte conclusiva del Borromeo e l’uscita dell’abitato di Spedaletto, è legato al decreto Maroni, che quando era ministro fece una norma che può essere considerata contraria a quello che è il criterio della sicurezza stradale”.

    “Andando a identificare le collocazioni nei punti marginali all’abitato – ha aggiunto Ciappi – o mettendo una serie di paletti sconvenienti, rendendo quasi impossibile inserire questi strumenti che avevano impatto notevole su sicurezza stradale”.

    “Su via del Borromeo – ha detto ancora Ciappi – nonostante anche le risorse ottenute dalla Regione e un progetto complessivo di 250mila euro, con marciapiedi e altri interventi per la messa in sicurezza, abbiamo notato che da quando è stato inserito l’autovelox sono calate sensibilmente le segnalazioni di pericoli. Cosa che non era stata possibile in altro modo. Avevamo chiesto anche i dossi, cosa che non è stata possibile vista la pendenza della strada, per la sicurezza di mezzi pesanti o mezzi a due ruote”.

    “Unica alternativa per aumentare sicurezza stradale e ridurre i disagi causati dalla forte velocità in quei tratti – ha ribadito – sono stati gli autovelox, che hanno passato le certificazioni ma non hanno omologazioni perché il ministero non ha fatto una pratica per poterle effettuare. Non c’è un percorso per omologare questi strumenti, in pratica”.

    “Il ministro Salvini – ha accusato Ciappi – ha deciso di non dare la possibilità di certificare, un vile comportamento di fronte alle norme. Chi si occupa di regolamentare la velocità ed aumentare la sicurezza sulle strade, sa che con autovelox, velocar, dossi e sistemi di rallentamento, si possono dare garanzie soprattutto ai più fragili, i pedoni ad esempio. In tratti dove spesso non è neanche possibile creare dei marciapiedi”.

    Sul tema ricorsi contro le multe, il primo cittadino si è espresso così: “Laddove ci sono ricorsi che portano ad ottenere risarcimenti, noi faremo dei risarcimenti. Quando abbiamo fatto installare questi strumenti abbiamo chiesto agli operatori e alla polizia locale di tararli con il massimo della flessibilità, ovvero di non andare a sanzionare chi supera di 2-3 km/h le velocità previste. Credo che in molti non faranno ricorso perché sanno coscientemente che hanno fatto un errore. Quindi fare ricorso diventa scelta personale, se affrontare il giudice che si può esprimere anche diversamente: come può accadere ed è accaduto su strumenti come i nostri posizionati in tutta Italia”.

    “Non possiamo criminalizzare una amministrazione comunale che cerca di creare sicurezza stradale – ha rivendicato Ciappi – e abbiamo tante richieste in molti dei centri abitati del nostro territorio, rispetto a chi in modo sistematico viola le velocità previste.  L’opinione dell’amministrazione comunale è questa: e lo sarà finché un Governo non deciderà di prendere parte, se stare dalla parte dei pedoni, delle famiglie che escono di casa senza avere un briciolo di sicurezza perché i mezzi sfrecciano. Se stare dalla parte della sicurezza stradale. Ci dica Salvini da che parte sta”.

    “La risposta del primo cittadino fa sorridere – ha detto la consigliera Venezia – Quando c’è un problema è sempre colpa del Governo. Basterebbe leggere le norme e non dire cose non vere ai cittadini. La Prefettura gli autovelox li mette su indicazione del Comune. Sul Borromeo quando si arriva a quell’autovelox si frena e poi si riparte dopo 200 metri”.

    “Volete la sicurezza dei pedoni? Mettete in sicurezza le strade – ha concluso – Il Comune dovrebbe interfacciarsi con il ministero, è molto facile in questo modo. Il sindaco non ha dato alcuna risposta, c’è un giudice e mi risultano altre sentenze: l’amministrazione comunale deve dare delle risposte”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...