SAN DONATO IN POGGIO (TAVARNELLE) – Centomila euro, è questa la cifra necessaria per far sì che la chiesa della Madonna della Neve che i sandonatini chiamano chiesa della Compagnia, possa essere riaperta al culto.
Una cifra non indifferente: un comitato spontaneo nato tra gli abitanti di San Donato nel mese di settembre, in sole due settimane ha raccolto 289 firme per far sì che la chiesa dentro le mura torni alle sue funzioni.
L’Istituto Diocesano del Sostentamento del Clero, proprietario della chiesa, dopo un incontro con il comitato ha dato parere favorevole al restauro, al patto che nel tempo di un anno, si riesca a trovare la cifra necessaria per procedere al recupero.
Cifra che il comitato si è impegnato a raccogliere per poi donare all’Istituto Diocesano che provvederà a commissionare i lavori.
Nella serata di venerdì 6 novembre il comitato si è così riunito ufficialmente presso i locali del Circolo "La Filarmonica" di San Donato in Poggio, che ha concesso gentilmente la sala, alla presenza dell’architetto Giulio Mazzetti, incaricato dall’Istituto Diocesano.
Dopo la lettura dello statuto del “Comitato per la Chiesa di Santa Maria della Neve di San Donato in Poggio” è stato stilato un contratto con l’Istituto Diocesano. Una garanzia affinché i soldi donati vengano utilizzati per il restauro e la manutenzione della chiesa della Madonna della Neve: che, secondo l'accordo, per cinquant’ anni non verrà venduta.
L’architetto ha così illustrato la situazione attuale della chiesa: "L’edificio è molto importante. Da una ricerca storica pare che fosse edificato nel 1300 ed era la chiesa del castello. I lavori necessari, dei quali abbiamo già il nulla osta della Sovrintendenza, prevedono di rifare il tetto del presbiterio, sopra l’altare".
"Una trave – ha svelato – è addirittura sorretta da dei mattoni, dunque instabile e pericolosa, tanto che per motivi di sicurezza l’edificio è stato chiuso. Il progetto è qui pronto, tanto che si potrebbero iniziare i lavori fin da domani".
"La cifra per il restauro è grossa – ha ammesso – circa centomila euro, perché oltre a restaurare il tetto del presbiterio e il tetto a “capanna”, va fatta l’impermeabilizzazione del tetto della navata della chiesa. In più manca totalmente l’impianto elettrico perché quello attuale non è a norma: questo però non rientra nella cifra appena detta".
I termini di esecuzione dei lavori? Circa tre mesi e mezzo. L’eventuale impresa che eseguirà i lavori, da chi è scelta? "Ci sono già varie ditte che lavorano per l’Istituto Diocesano – ha concluso l'architetto – ma non è escluso che se ci sono imprese del posto con tutte le credenziali, possano partecipare alla gara d’appalto dietro richiesta all’Istituto Diocesano".
di Antonio Taddei
© RIPRODUZIONE RISERVATA