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mercoledì 1 Ottobre 2025
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    Inizia da qui la serie dei “Sancascianesi di Mestiere”, incontri e interviste con i personaggi della comunità

    SAN CASCIANO – In un paese come San Casciano persino i negozi hanno un odore inconfondibile, di quelli che entrano a far parte della nostra vita tra i ricordi migliori di sempre, senza che noi ce ne rendiamo conto.

     

    Siamo stati noi questi bambini in punta di piedi per leggere i nomi dei gusti di gelato sul bancone.

     

    Adesso siamo cresciuti ed un pezzo di pane ci avanza, ma ogni volta quel solito odore è capace di riportarci indietro nel tempo.

     

    Mauro Marranci è sempre lo stesso: un sorriso per tutti ed un po' di timidezza, ma un amore profondo per il proprio paese.

     

    È "Sancascianese di Mestiere" perché è nato ed ha sempre vissuto qui, ma soprattutto ci ha lavorato quasi tutti i giorni dell'anno, fatta eccezione per il suo famoso giovedì.

     

    La latteria che porta il suo cognome ha aperto i battenti nel 1965: "Il mio babbo lavorava da Maglio, al Caminetto – sorride – ma te chi era Maglio non lo sai di certo, perché sei troppo giovane. Era uno dei due lattai del paese. Ristrutturò il locale e smise il latte, allora il mio babbo lo mise qui".

     

    Da qualche tempo è cambiata anche l'insegna del negozio, che era la stessa dal 1983: "Il gelato invece si fa dal 1978. Il mio babbo ha imparato da Maglio ed io mi sono fatto aiutare con le ricette".

     

    Mauro lavora in latteria dal 1974 e il paese lo conosce benissimo: "Parlare di San Casciano mi resta difficile perché è parte di me, ma sono contento di come vanno le cose ultimamente: nonostante la crisi la comunità mi pare più unita, anche con meno divisioni politiche".

     

    "Credo che il merito sia delle tante iniziative che ravvivano il paese – aggiunge – delle associazioni e dello sport. Due buoni esempi che mi toccano personalmente sono il Carnevale Medievale, che crea le sue rivalità ma con la capacità di farci conoscere ancora meglio, ed il GS Basket San Casciano, che insieme alle altre attività sportive del paese lega le persone e crea unità".

     

    Mauro Marranci di comunità se ne intende, perché come dice una cliente che passa di qui durante la nostra chiacchierata questo negozio… fa comunità e riassume in sé tutte le generazioni possibili: gli anziani, le mamme ed i loro bambini si alternano in quest'ambiente in un flusso continuo.

     

    Così la latteria Marranci non è mai vuota ed è facile rendersi conto di come più in generale stia cambiando tutta la società.

     

    "I bambini – dice – sono più indipendenti. Le mamme sono più attente, ma loro esibiscono i-pod, i-pad e cellulari come segni di riconoscimento. Noi si correva e ci lasciavano correre ed anche voi… ora le abitudini sono peggiorate parecchio".

     

    "Ad ogni modo – continua – io amo le persone che servo, che ancora si stupiscono dei prezzi popolari che scelgo di mantenere: gioco coi bambini e ho rapporti affettuosi e d'amicizia con le persone che vengono qui. Mi piace ricordare esattamente cosa comprano e conoscere le loro abitudini".

     

    Per migliorare San Casciano, lui ed il collega Paolo Faggioli (noto a tutti col soprannome di "Chiodo") credono che si potrebbe cercare di "vendere" meglio il paese: "San Casciano è bello anche per i turisti. Ci sono tante iniziative ma bisognerebbe venderla di più".

     

    La nostra conversazione si conclude con una stretta di mano convenzionale ed un po' imbarazzata, ma si vede subito che Mauro non è soddisfatto.

     

    Così, con un pochina di esitazione, il suo saluto diventa un abbraccio stretto e sincero, ad un'altra bambina che ha visto crescere e che, sorridendo, se ne va.

    di Martina Mecacci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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