BAGNO A RIPOLI – “Al consiglio comunale del 30 gennaio scorso abbiamo dato notizia, riportata anche da alcune testate giornalistiche, dello sciopero con presidio davanti alla sede dell’azienda a Campi Bisenzio, lo scorso 16 gennaio, dei 43 dipendenti della Cooperativa Acapo, alla quale è stato appaltato da Firenze Smart, appartenente alla SILFI S.p.A. società partecipata da vari comuni compreso il nostro, il servizio Contact Center 055055 di alcuni comuni dell’area metropolitana fiorentina fra cui Bagno a Ripoli”.
Lo dicono, all’unisono, Per una Cittadinanza Attiva Bagno a Ripoli, Movimento 5 Stelle Bagno a Ripoli, Rifondazione Comunista Bagno a Ripoli, Europa Verde Bagno a Ripoli.
“Il motivo – proseguono – è il ritardato pagamento degli stipendi e delle mensilità supplementari di dicembre e il mancato pagamento degli stipendi di gennaio, nonché l’applicazione del contratto multiservizi, che non è quello corretto da applicare per le mansioni di telecomunicazioni svolte dai dipendenti”.
“Successivamente – aggiungono – gli stipendi sono stati pagati, ma rimangono aperte varie questioni. La prima riguarda la natura stessa del contact center dei comuni, che ha sicuramente aumentato la distanza fra enti pubblici e popolazione, vista solo come un disturbo da tenere alla larga; per non rispondere direttamente alle chiamate si demanda il compito ad un centralino, come fanno ormai molti operatori privati”.
“La seconda – sottolineano – attiene alle modalità con cui questo ed altri servizi vengono esternalizzati; si punta solo al contenimento dei costi, senza verificare l’effettiva idoneità dell’azienda a svolgere il servizio e a rispettare i diritti dei dipendenti e senza esercitare i dovuti controlli durante lo svolgimento del rapporto, anche se l’appalto o esternalizzazione di un servizio non scarica certo l’ente preposto dall’assicurarne l’efficienza e il corretto svolgimento”.
“È incredibile quindi – accusano – che di fronte ad una vicenda così grave nessuno dei Comuni che fanno parte della società che ha appaltato il servizio, e che di tale servizio usufruiscono, sia intervenuto per esigere il rispetto dei diritti dei dipendenti nel pagamento delle retribuzioni e nella applicazione del giusto contratto e per controllare che i corrispettivi ricevuti per la gestione del servizio siano destinati effettivamente al pagamento delle retribuzioni”.
“Nel mentre – tengono a dire le quattro forze politiche – rivolgiamo la nostra solidarietà ai dipendenti interessati, auspichiamo controlli più incisivi negli affidamenti e nella gestione degli appalti, con esercizio dei dovuti poteri sanzionatori quando necessario, ma siamo sempre più convinti che questa continua esternalizzazione dei servizi non sia conveniente, né per gli utenti, che scontano maggiori inefficienze e aumenti di costi, né per chi ci lavora”.
“Urge quindi un ripensamento di tutto il sistema – concludono – per il quale elaboreremo le nostre proposte”.
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