GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – I festeggiamenti del 120esimo anniversario della casa del popolo di Grassina segnano un traguardo storico di un trascorso sociale importante per il paese, talvolta dimenticato.
Gli incontri organizzati per il prossimo weekend, da venerdì 9 alla domenica 11 ottobre, sono stati pensati proprio per coinvolgere la popolazione a festeggiare un bene comune: la presentazione di un libro sull’associazionismo, il riconoscimento da parte delle autorità dell’amministrazione comunale, il pranzo sociale e un concerto saranno gli appuntamenti sociali ricreativi.
Riassumere brevemente un periodo così lungo è praticamente impossibile, a noi del Gazzettino del Chianti piace provare a raccontare quello che è stato il ruolo dell’associazione all’interno della società, del paese di Grassina, fondamentale per certi aspetti.
Per comprendere meglio ci vengono in aiuto Valeriano Rigacci, attuale presidente della casa del popolo, ed alcuni consiglieri.
Dall’inaugurazione ufficiale della costruzione nella piazza Umberto I°, che risale al 1895, quando il Comune del Galluzzo donò alla società questo terreno quale proprietario dell’epoca, alla volontà di alcuni proprietari terrieri di voler creare in aiuto del popolo un ambiente di condivisione e di istruzione aperti a tutti con il nome di Società Corale, è storia.
Diventa poi quasi subito Filarmonica, con il coro e la banda e nel 1922 si fonde alla già esistente società operaia di Mutuo Soccorso di San Martino con sede in piazza delle scuole sempre a Grassina, inserendone all’interno della sue già varie attività appunto il Mutuo Soccorso. Diventa così Società Mutuo Soccorso Filarmonica e Corale: S.M.S.F.C..
Poi si passa al periodo più recente ancora nelle memorie di qualche consigliere più anziano.
“La dizione casa del popolo – ci spiega Valeriano Rigacci – risale a dopo la Liberazione. A quando, nel 1946, i soci poterono impossessarsi nuovamente della società che era stata solo occupata dal fascismo, che però non ne diventò mai padrone. Diversamente da ciò che successe a tanti altri circoli della zona come quello dell’Antella, che passarono prima sotto il fascio in tempo di guerra. E dopo, con la Liberazione, sotto il demanio".
"A proposito di questo – ricorda Rigacci – una curiosità nota a tanti grassinesi con i capelli bianchi e diventata quasi leggenda è quella del fornaio Egisto. Che, in tempo di fascismo, fu presidente della Società di Mutuo soccorso e nonostante fosse fascista non permise mai che il fascio ne diventasse proprietario".
Su questa ed altre figure, che sono esistite durante i tempi bui della guerra, potremmo aprire un capitolo intero di storia, approfondirle e spendere parole che porterebbero a riflettere su quale fosse la qualità di integrità morale delle persone.
Invece continuiamo il nostro viaggio: “Erano anni questi di grande fervore, c’era nell’aria il bisogno di un’elevazione civile e la rinascita della società fu vista come un bene prezioso per tutto il popolo” afferma con convinzione il presidente.
Varie attività ricreative ripresero, quali il ballo ed i veglioni. E nuove ne furono avviate. Ma sempre tenendo presente le necessità sociali delle persone, mostrando una grande sensibilità e lungimiranza verso quelle che potevano essere le esigenze che andavano modificandosi in quegli anni di ricostruzione.
Fu così allora che per soddisfare il grande desiderio di attività sportiva la struttura originaria si ampliò con l’acquisto di un podere adiacente, dove venne realizzato il campo da calcio.
“Significativa – rammenta Rigacci – fu la solidarietà di alcuni soci che ne finanziarono il veloce acquisto, godendo… della soddisfazione di esserselo accaparrato prima del parroco. Anche lui infatti ci aveva messo gli occhi”.
“Inoltre – dice ancora il presidente – la realizzazione del ponte che avrebbe collegato l’arena alla nuova costruzione fu completamente per mano di volontari”.
Segni spontanei della buona volontà delle persone, che dimostravano quanto la popolazione si sentisse partecipe ed appartenente a una associazione che pensava non solo alle attività ricreative sportive, ma anche a quelle culturali.
Nasce infatti proprio in quegli anni la prima biblioteca pubblica popolare, per mano di una organizzazione composta da giovani uomini e donne, il fronte della gioventù, che sentivano il desiderio di riaffermarsi dopo i divieti imposti negli anni del regime.
Viene dato un segnale di modernità pensando alle donne, creando la prima squadra di pallavolo femminile e la prima scuola di danza ancora esistente. Conquiste oggi scontate ma raggiunte all’epoca con coraggio.
Una società in movimento, che ad esempio necessitava di strutture igienico sanitarie, in quegli anni praticamente inesistenti nelle case, a cui l’associazione provvede creando nei locali dell’arena dei bagni con acqua calda. Aperti al sabato e alla domenica a disposizione di tutti i grassinesi.
Abitudini impensabili oggi, anni solo apparentemente lontani. Anni però fertili, in cui l’associazionismo del circolo contribuì in maniera fondamentale alla crescita culturale e morale della popolazione, offrendo opportunità che potevano non essere aperte a tutti e condivisone di spazi nati proprio a beneficio della gente.
“Adesso i tempi sono cambiati – dice Valeriano Rigacci – e parte della grande struttura edificata è stata prestata ad un’altra associazione orgoglio del nostro territorio, il Calcit, continuando in un qualche modo a portare avanti principi di solidarietà e volontariato storici della società grassinese”.
La casa del popolo, un bene di tutti che a causa di tante sfaccettature e molta indifferenza rischia oggigiorno di essere talvolta dimenticata. Lasciando l’amarezza di quello che ha rappresentato nel passato.
Questo il programma completo dei festeggiamenti per i suoi… primi 120 anni.
Venerdì 9 ottobre
Alle 18 presentazione del libro: "A casa del popolo – Antropologia e storia dell'associazionismo ricreativo” di Antonio Fanelli. Presente l'autore, il libro sarà presentato da Gian Bruno Ravenni e Sara Nocentini, con l'intervento di Matteo Pucci direttore del Gazzettino del Chianti. Interverranno Iacopo Forconi, presidente Arci Territoriale di Firenze, la vicesindaco Ilaria Belli e l'assessore Annalisa Massari.
L'evento sarà accompagnato dall'apericena e, a seguire, musica pop con il gruppo “Liete Dissonanze” e musica rock con i “London Underground”.
Sabato 10 ottobre
Alle 10.30 "Incontro per il 120esimo anniversario", intervento celebrativo per i 120 anni a cura di Gian Bruno Ravenni. Interventi del sindaco Francesco Casini e delle personalità e associazioni presenti. Consegna del libro di Alessandro del Conte: “Un paese tranquillo” Associazionismo, società e politica in un borgo tra '800 e '900, edito nei primi anni '90, valida e puntuale testimonianza storica per Grassina e la casa del popolo. Alle 21.30 ballo liscio.
Domenica 11 ottobre
Alle 13 pranzo sociale (con prenotazione presso il Bar Sociale), consegna di attestati ad alcuni soci con maggior anzianità di appartenenza e a quelli più giovani di età. Alle 17 concerto con danze e canti corali, con le allieve del Centro Studi Danza diretto da Maria Grazia Nicosia e con il Coro Sociale diretto da Ginco Yamada.
Quote per il pranzo sociale: 18 euro per soci e familiari; 12 euro per volontari; ragazzi fino a sei anni 8 euro; ragazzi da 7 a 12 anni 12 euro. Prenotazione da effettuare entro mercoledi 7 ottobre. Informazioni in segreteria 055 642639 ore 15-19 dal lunedi al venerdi.
di Silvia Rabatti
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