GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – C’è chi per prenotare alza un braccio mentre passa con lo scooter. O chi abbassa il finestrino dell’auto mentre è in mezzo al traffico davanti al loro furgone.
In molti lo fanno però telefonando o per messaggio, perché ormai sono affezionati clienti. E per tanti di loro il numero è registrato sul cellulare con il nome “La pollaiola”.
Sul territorio ripolese, ma non solo, il banco della “Gastronomia Dumas e Marusca” lo conoscono tutti. Lo si trova ogni giorno in un posto diverso: di mattina itinerante come i mercati dei paesi o nel pomeriggio nelle piazze, impregnando l’aria con il profumo del girarrosto.
C’è chi vuole il pollo arrosto intero e aperto, o metà ma ben cotto con polenta fritta. O con tante patatine. E di tanti clienti loro ne conoscono le abitudini e le preferenze.
Yvonne Vignoli, ovvero “La pollaiola”, la mamma Marusca soprannominata “La boss”, Massimiliano e Sergio: sono sorridenti, brillanti e svegli e sanno farsi volere bene dai loro clienti.
E hanno saputo farsene volere per 35 lunghi anni, da quando proprio la mamma Marusca, grassinese, insieme al marito Dumas, dette il via all’attività .
“Inizialmente fu solo la mamma a pensare a questo tipo di attivitĂ – ci racconta Yvonne – ma pochissimo tempo dopo anche il babbo entrò a farne parte”.
“Lei ha trascorso metĂ dei suoi anni dietro questo bancone – continua Yvonne – con il babbo fino a quando non è venuto a mancare nel 2003. Io e mio fratello Mirko avevamo giĂ iniziato ad affiancarli, poi con mio marito Massimiliano e mio cugino Sergio, subentrato a mio fratello. Così siamo arrivati fino ad oggi”.
Un’attivitĂ che ha dato loro sempre soddisfazioni nonostante le difficoltĂ incontrate: “Non siamo abituati a piangerci addosso – ribatte Yvonne – le situazioni si affrontano senza perdere tempo a disperarsi. Siamo da sempre molto attenti alla qualitĂ dei nostri prodotti, ai nostri fornitori. E siamo contenti di come negli anni è cresciuta l’attivitĂ . E poi sono i nostri clienti che ci dimostrano il loro affetto e che dobbiamo ringraziare. Negli anni abbiamo cercato un rapporto di amicizia con loro, confidenziale anche con chi passa da noi solo per un saluto”.
Ed è anche questo che giustifica la coda chiassosa che si crea davanti al loro furgone: “Ci sono i giovani con i quali si parla di bischerate, di calcio e della Fiorentina; ci sono i bambini ai quali regaliamo le nostre crocchette. E poi ci sono le persone anziane alle quali prestiamo attenzione perché vediamo che hanno bisogno di essere ascoltate. Ci raccontano come si sentono e cosa hanno fatto durante la settimana, anche senza comprare niente”.
Numerosi anche i clienti stranieri, provenienti da tutto il mondo, che nel weekend frequentano il mercato di Greve in Chianti o Panzano, dove anche loro sono presenti. Conquistati, anche in questo caso, dalla genuina simpatia.
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