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mercoledì 2 Luglio 2025
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    “Antenna telefonia in costruzione all’Uccellarone: il Comune di Bagno a Ripoli esercita la tutela a singhiozzo?”

    La preoccupazione delle realtà del Coordinamento di Bagno a Ripoli: "Si è permesso che si compisse quella che non si può definire che come una devastazione del nostro patrimonio culturale"

    BAGNO A RIPOLI – “Molti cittadini di Bagno a Ripoli ci hanno segnalato con grande preoccupazione che sul colle di Fattucchia, in località Uccellarone, sono in corso in questi giorni pesanti lavori edili per l’installazione di un’antenna di telefonia mobile”.

    A dirlo sono le realtà aderenti al Coordinamento di Bagno a Ripoli in merito ai recenti lavori di installazione di un’antenna di telefonia mobile sul colle di Fattucchia.

    Ovvero Legambiente, Italia Nostra, L’A.R.C.A. – Ass. Ripolese per la Cultura dell’Ambiente, Fridays For Future Firenze, Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, Comitato Amici di Mondeggi Bene Comune, Il Pianeta, ASD Piano Terra, Firenze inTralice, VAS onlus–Circolo Chianti Fiorentino, Comitato di Vicchio e dintorni, Centro Studi Marcello Trentanove, Gruppo Costituzione di Bagno a Ripoli.

    “L’Uccellarone – puntualizzano – è un antico sito di forma approssimativamente ellissoidale, vicino alla Fonte della Fata Morgana, dove sorgeva il monumentale uccellare di Bernardo Vecchietti; esso è descritto minuziosamente, come la Fonte, nel noto libro “Il Riposo” di Raffaello Borghini (1584)”.

    “Secondo alcuni – proseguono – (Carocci), in precedenza in questo luogo sorgeva una fortificazione a controllo della valle dell’Ema”.

    “Nella seconda metà del secolo scorso – riprendono – restavano ancora ampie testimonianze dell’uccellare, purtroppo in gran parte cancellate negli ultimi decenni a causa dell’uso agricolo dell’area”.

    “Si noti che il sito – precisano ulteriormente – si trova in zona soggetta a vincolo culturale-paesaggistico, a vincolo idrogeologico, in area di protezione storico-ambientale del PTCP5, e classificata come “a rischio archeologico” di grado 4 per la presenza di un sito archeologico oggetto di schedatura, che deve essere oggetto di comunicazione alla Soprintendenza in fase di studio di fattibilità”.

    “È francamente difficile – continuano – credere che, pur in presenza di questi precisi vincoli, le autorità preposte alla tutela dei beni storici, monumentali e paesaggistici del nostro territorio  – Comune e Soprintendenza in testa – abbiano permesso che si compisse quella che non si può definire che come una devastazione del nostro patrimonio culturale”.

    “È ancor più sconcertante – concludono – che questo avvenga a poche settimane dall’annuncio da parte del sindaco del blocco della vendita della testa marmorea di Medusa/Morgana originariamente situata alla Fonte, visto che Fonte e Uccellare facevano parte dello stesso complesso monumentale creato dal Vecchietti. Forse la tutela si esercita a singhiozzo?”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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