BAGNO A RIPOLI – E’ appena iniziato il percorso verso le elezioni amministrative del 2024, che il Partito democratico di Bagno a Ripoli è già spaccato.
Sì, perché mentre la segreteria del Pd ripolese traccia la “road map” verso la decisione della candidatura e delle alleanze (qui l’articolo), una consistente fetta di partito, l'”ala sinistra”, dissente pubblicamente.
Sandra Baragli (capogruppo in consiglio comunale), Biagina Benelli, Gian Bruno Ravenni, Lorenzo Mori, Patrizia Ermini, il vicesindaco Paolo Frezzi, Luciano Bartolini, Patrizia Mondini.
C’è una vasta area del Pd ripolese che, parole sue, legge “con disappunto le dichiarazioni del segretario dell’Unione Comunale Edoardo Ciprianetti”.
“Quella di ieri sera – dicono – è stata un’assemblea sofferta dove le diverse posizioni in campo sono emerse in tutte le loro differenze”.
“La relazione del segretario – aggiungono – è stata approvata a maggioranza ed ha visto l’astensione di 7 componenti (Baragli, Benelli, Bencini, Ermini, Frezzi, Mondini e Bartolini, n.d.r.) e con addirittura l’abbandono dell’assemblea prima del voto da parti di 2 membri (Ravenni e Mori, n.d.r.)”.
“Ci divide profondamente la visione su primarie e alleanze – mettono subito in chiaro – Non possiamo che prendere atto che una parte del partito, nonostante fumose e poco chiare dichiarazioni di intenti, sull’argomento primarie chiude di fatto ogni possibilità e lo fa a suon di voti di maggioranza in assemblea”.
“Peccato che quella maggioranza non sia più rappresentativa degli equilibri interni al partito – precisano – all’esito dell’ultimo congresso che ha eletto Elly Schlein segretaria nazionale ed Emiliano Fossi segretario regionale”.
“Nel frattempo – dicono ancora – sono accadute cose che hanno spostato l’opinione del nostro elettorato, un sindaco che ha abbandonato il nostro partito per altri lidi e un congresso vinto da chi oggi non si vuole nemmeno ascoltare”.
“Nulla è perduto – concludono, lasciando una porta aperta – se c’è la volontà di trovare una soluzione, ma ci deve essere la volontà di confrontarsi senza imposizioni e trincerandosi dietro le indicazioni venute dai vertici regionali e provinciali del partito”.
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