GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Stato di agitazione all’Istituto comprensivo “Antonino Caponnetto” di Bagno a Ripoli (di cui fa parte il plesso “Marconi”, da cui lo scorso 3 aprile due bambini scapparono).
E, qualora le procedure di raffreddamento previste non portassero risposte, proclamazione di una giornata di sciopero con presidio a Firenze davanti all’ufficio scolastico regionale.
Lo ha deciso stamani la partecipata assemblea di personale docente ed Ata, indetta da Flc Cgil, Cisl Scuola, Snals e Gilda, “per la mancata attribuzione dell’organico Ata in deroga”.
L’assemblea ha espresso “totale solidarietĂ con i colleghi direttamente coinvolti nell’evento del 3 aprile, dal momento che ci sentiamo tutti parimenti coinvolti e siamo consapevoli che poteva capitare a chiunque di noi fosse in servizio in quel momento, e stesse esercitando con competenza e scrupolo le proprie mansioni. Ribadiamo che non c’è stata alcuna responsabilitĂ individuale”.
Inoltre, l’assemblea tiene ad evidenziare che “richieste e segnalazioni di criticitĂ , riguardanti sia il personale scolastico che le problematiche strutturali degli edifici dell’Istituto, sono sempre state inoltrate alle sedi, nei modi e nei tempi opportuni, ripetutamente nel corso degli ultimi anni scolastici”.
“Tali richieste specifiche – viene rimarcato – di personale e di interventi strutturali, in particolare quelle rivolte all’Usr tramite segnalazioni ripetute e protocollate di piĂą personale Ata in deroga, sono state puntualmente disattese”.
Infine, l’assemblea chiede alle famiglie, attraverso l’organo del Comitato dei genitori, di “trovare un momento pubblico per solidarizzare con il personale scolastico e con la sua protesta, nell’interesse comune di offrire il servizio educativo pubblico in completa sicurezza e in un clima sereno per tutti, alunni e lavoratori della scuola”.
Concludono Flc Cgil, Cisl Scuola, Snals e Gilda: “Il problema è la mancanza strutturale di collaboratori scolastici, al Caponnetto come in tante altre scuole del territorio, e tutte hanno diritto ad avere il personale necessario per garantire il servizio e la sicurezza. Questa mobilitazione è solo l’inizio”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA