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giovedì 25 Aprile 2024
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    La Città Metropolitana di Firenze si accolla di debiti della Società Mondeggi-Lappeggi

    "Una scelta che rende possibile la liquidazione in tempi certi, evitando il progrssivo aumento delle passività"

    BAGNO A RIPOLI – Con voto unanime del Consiglio, la Città Metropolitana ha approvato l'accollo dei debiti della società agricola Mondeggi Lappeggi srl in liquidazione. La delibera è stata illustrata dal consigliere delegato Massimiliano Pescini. I consiglieri de L'Altra Città non hanno partecipato al voto.

     

    Da ricordare che la Città Metropolitana di Firenze, subentrata alla Provincia di Firenze, è socio unico della società Agricola Mondeggi Lappeggi srl in liquidazione, con capitale sociale di 7.000.000 di euro, avente ad oggetto sociale la coltivazione di fondi, selvicoltura, allevamento di animali ed attività connesse, coltivazione di colture con finalità non alimentari e gestione di impianti ed attrezzature per la produzione e l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili.

     

    "A causa delle difficoltà finanziarie – si legge in una nota che ricostruisce anche un po' la storia – e del fatto che la società non svolgeva compiti direttamente riconducibili a finalità istituzionali, il consiglio ha disposto la dismissione della partecipazione detenuta dalla Provincia di Firenze e ha avviato la procedura di scioglimento e liquidazione volontaria. Con assemblea straordinaria dell'8 aprile 2009 è stato deliberato lo scioglimento e la messa in liquidazione della società e la nomina del liquidatore".

     

    "Nel corso della liquidazione – si legge ancora – che si protrae da sette anni, è stata indetta una procedura ad evidenza pubblica tesa a ricercare soggetti economici qualificati per la valorizzazione del compendio aziendale, mediante vendita delle azioni della società ma la procedura di gara, svoltasi nel 2014, è andata deserta".

     

    "Il liquidatore – si prosegue – ha effettuato vari tentativi di vendita dei beni della società: sette tentativi di vendita di alcuni terreni agricoli e di una casa colonica con resede di pertinenza di circa 670 mq e il terreno circostante di mq 8.673,00; tre tentativi di vendita di terreni agricoli. Sono stati venduti alcuni terreni agricoli a soggetti confinanti, per complessivi 680,151 euro mentre la colonica è rimasta invenduta. Inoltre il liquidatore ha venduto i diritti di reimpianto di proprietà della Società, realizzando la somma complessiva di Euro 78.737,84 oltre Iva".

     

    "Le somme ricavate dalle vendite – si precisa – hanno consentito il pagamento delle spese di gestione della società e l'estinzione di alcuni debiti contratti prima dell'inizio della liquidazione, ma in generale la gestione della società ha prodotto risultati positivi solo negli esercizi 2011 e 2014 nei quali è stato è maturato un reddito determinato dalle plusvalenze realizzate dalla vendita dei terreni agricoli, effettuate nel corso dell'anno. Nel periodo di liquidazione, così come negli esercizi precedenti, i costi di produzione sono stati sempre superiori al valore della produzione".

     

    "La massa debitoria della società – si prosegue – si compone di varie voci, alcune esattamente determinate ed iscritte a bilancio (debiti nei confronti di istituti di credito, debiti nei confronti di fornitori, ex amministratori, revisori dei conti, professionisti, Tfr lavoratore dipendente), e l'ammontare è pari ad arrotondati 900.000 euro, oltre interessi ed Iva, laddove spettante; altre voci sono determinabili in quanto riferite al Comune per tributi propri, di importo ancora da quantificare con esattezza, ed altre di carattere potenziale legate allo scioglimento della società, quali spese per imposta di registro, imposte dirette, ipotecarie e catastali, notarili per l’assegnazione dei beni alla Città Metropolitana per un importo ancora non quantificato, ma sicuramente almeno pari a 600.000 euro".

     

    Quindi la decisione, "in considerazione del perdurare dello stato di liquidazione della Società, la Città Metropolitana ha ritenuto che l’accollo dei debiti della società potesse rappresentare lo strumento in grado si consentire il compimento della liquidazione in tempi certi, evitando il progressivo aumento delle passività ed il depauperamento del patrimonio societario".

     

    "Con l'ultima variazione al bilancio dell'esercizio corrente – si riassume – è stato istituito il capitolo "Finanziamento infruttifero liquidazione aziena agricola Mondeggi" con uno stanziamento di euro 1.500.000 euro. Il liquidatore ha mandato di procedere alla liquidazione dei debiti di modesta entità, utilizzando le disponibilità presenti sul conto corrente bancario intestato alla società; ha altresì mandato a contattare i creditori, procedendo a transazioni, laddove possibile e sempre nell’interesse della società".

     

    "La Città Metropolitana – si evidenzia – con l’accollo, procederà direttamente al pagamento dei creditori di maggior entità e al saldo delle fatture emesse nei confronti dalla società ed attestate dal liquidatore, con il solo vincolo dell’accertamento della regolarità contributiva, della tracciabilità dei pagamenti e della verifica di cui al D.M. 40/2008 per i pagamenti di un importo superiore a diecimila euro, laddove richiesti".

     

    "Il liquidatore – si conclude – curerà tutti gli adempimenti fiscali e amministrativi necessari alla definizione della liquidazione della società, fino alla completa retrocessione del patrimonio della società alla Città metropolitana, con una tempistica stringente, nel rispetto delle indicazioni contenute nel parere espresso dalla Corte dei Conti – Sez. Piemonte. La Corte, con propria deliberazione, nel confermare l'inammissibilità di un'operazione di puro e semplice finanziamento del socio finalizzata a mettere a disposizione della partecipata la liquidità necessari alla copertura delle perdite, ritine invece ammissibile l'accollo da parte dell'ente proprietario del debito altrui purché risulti evidente il perseguimento di un interesse pubblico".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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