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lunedì 24 Marzo 2025
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    Il Pd Bagno a Ripoli: “Educazione sessuale ed affettiva come materia in tutte le scuole italiane”

    Nella prossima seduta del consiglio comunale sarà discusso e votato un ordine del giorno sul tema

    BAGNO A RIPOLI – Il Pd di Bagno a Ripoli sostiene “Ora educazione!” la campagna che il Partito democratico della Toscana sta portando avanti per chiedere una legge nazionale che introduca l’educazione all’affettività, all’emotività e alla sessualità nelle scuole.

    L’iniziativa parte da una mozione già presentata dal consigliere Iacopo Melio, responsabile dipartimento diritti e inclusione del Pd nazionale, in consiglio regionale della Toscana.

    L’obiettivo che si prefigge l’ordine del giorno che sarà discusso nella prossima seduta del consiglio comunale ripolese del 21 dicembre, è quello di chiedere al Parlamento di discutere una legge che inserisca un momento scolastico, sotto la guida di professionisti specializzati, sull’affettività, rivolto a bambini e bambine, ragazzi e ragazze, dalla scuola primaria fino alla secondaria.

    “Con l’obiettivo – spiega il Pd ripolese – di facilitare lo sviluppo delle competenze emozionali, relazionali e sessuali necessarie per affrontare efficacemente e in modo sano le proprie relazioni interpersonali nel corso della vita, improntate al rispetto di sé e degli altri”.

    “Una materia necessaria a educare – rilancia il Partito democratico – sensibilizzare e prevenire anche la violenza di genere, drammaticamente riportata in primo piano con il femminicidio di Giulia Cecchettin“.

    “I problemi connessi alla salute mentale dei giovani in età pediatrica e adolescenziale – dice la capogruppo del Pd in consiglio comunale a Bagno a Ripoli, Sandra Baragli – sono cresciuti significativamente con l’inizio della pandemia, le cui restrizioni in molti casi hanno fatto da detonatore a situazioni di disagio psicologico contribuendo a minare, tra le altre cose, anche benessere e sviluppo della propria identità e sessualità”.

    “Crediamo che l’educazione all’affettività – conclude Baragli – attraverso l’approfondimento della relazione tra affettività, identità di genere e stereotipi culturali, possa anche rappresentare uno strumento importante di prevenzione della violenza di genere e del bullismo omobitransfobico in tutte le sue forme”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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