BAGNO A RIPOLI – Se le accetterà sarà un sindaco sempre sub-iudice, sotto il giudizio insindacabile del Partito democratico. Con zero margini di manovra.
E vedendo come ha amministrato in questi anni, già si capisce quanto strida questa imposizione con il suo agire tradizionale.
Se le rifiuterà, verrà sfiduciato. Con arrivo del commissario prefettizio e probabili elezioni a primavera 2023.
Fra le valutazioni da fare, però, anche quelle relative ad alcune opere pubbliche, già finanziate nell’ambito del PNRR, che però richiedono ancora passaggi urbanistici. Che con il commissario non sarebbero effettuabili.
Sono gli orizzonti che si parano di fronte al sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, dopo la nota ufficiale della segreteria del Partito democratico di questa mattina.
Il Partito democratico di Bagno a Ripoli valuta la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Casini
Ma, soprattutto, sulla base delle indiscrezioni che filtrano. E che diventeranno realtà lunedì sera, nell’assemblea degli iscritti.
Indiscrezioni sulle condizioni che verranno poste dal Pd ripolese per la prosecuzione del mandato.
Condizioni a dir poco durissime: in pratica, dopo l’addio al partito e l’abbraccio a Italia Viva da parte di Casini, il Pd per consentirgli di proseguire la legislatura lo commissarierà.
Con una perenne spada di Damocle sulla sua testa: una mozione di sfiducia già scritta, pronta a essere tirata fuori in qualsiasi momento.
E vediamole le condizioni che verranno poste al sindaco, che il Pd presenterà lunedì sera ai suoi iscritti: azzeramento deleghe del primo cittadino; mandato in mano alla maggioranza.
E ancora, collegialità di ogni scelta, revisione dei rapporti interni all’amministrazione.
Ci saranno, infine, ulteriori condizioni. Che verranno integrate nel documento finale che verrà votato lunedì.
E da ambienti Pd si fa filtrare anche un chiarimento: questo non è un patto di legislatura, ma di governo. Quindi, con un sindaco sempre con le valigie in mano.
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