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giovedì 11 Settembre 2025
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    Matteo, il gioiello di Ilenia e Giacomo nato ai tempi del Coronavirus

    Il grazie (di cuore) dei due neo genitori allo staff dell'ospedale Santa Maria Annunziata

    PONTE A NICCHERI (BAGNO A RIPOLI) – Ilenia e Giacomo hanno sentito la necessità di rivolgere un ringraziamento pubblico verso tutti i sanitari del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri: dove il 31 marzo è nato il loro primo figlio Matteo.

    In quest’epoca di Coronavirus questi neo genitori avevano una ulteriore (comprensibile) preoccupazione, legata a quest’evento che già di per se a condizioni normali crea una certa ansia.

    “Aspettavamo questo giorno con trepidazione e per noi sarebbe stato molto importante vivere quei momenti insieme”ci racconta la ragazza, ripolese di nascita, oggi trasferita a Firenze.

    “Permettere anche al babbo di entrare in sala parto significava sostenerla ed essere partecipe di un evento naturale straordinario” ci dice Giacomo.

    “Nei giorni precedenti ci eravamo informati se questo fosse ancora possibile – continua Ilenia – Al Santa Maria Annunziata, che è da sempre l’ospedale del mio comune di residenza fino a quando non mi sono sposata, questo è stato possibile. Rispettando tutte le regole imposte dalle restrizioni dovute all’emergenza, abbiamo trovato una elevata professionalità ed un’ottima assistenza fin da quando siamo arrivati. Un po’ spaventati”.

    “Non possiamo che ringraziare i medici e le infermiere – concludono – e tutti gli operatori della loro cortesia, della sensibilità che ci hanno dimostrato durante le ore del travaglio e nel momento del parto”.

    Ilenia e Giacomo ci raccontano che non conoscono i nomi di tutte le persone che sono state loro vicine durante il tempo lì trascorso: dall’infermiera che si è trattenuta oltre l’orario del proprio turno, all’ostetrica che li ha accompagnati per tutte le ore fino al momento del parto.

    “L’ostetrica Simona è stata con noi fino a quando è nato Matteo – concludono – e citando lei vorremmo abbracciarli simbolicamente tutti”.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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