BAGNO A RIPOLI – “Nella smania di “pitturare di verde” la propria immagine, il sindaco ha diffuso pubblicamente cose non rispondenti al vero sul parco che sorgerĂ nell’area fra I Ponti e Sorgane”.
Inizia così la riflessione di Sonia Redini, capogruppo in consiglio comunale di Per una Cittadinanza Attiva, su un tema (quello del futuro Parco di Ripoli) che le sta particolarmente a cuore.
E che dopo l’uscita del sindaco, Francesco Casini, che ha diffuso i rendering progettuali, sta creando discussioni. Sia sulla realizzazione, sia sulla genesi, sia sulla partecipazione.
# Il sindaco Francesco Casini svela il futuro: “Ecco come sarà il Parco di Ripoli”
“La prima – riprende Redini citando quelle che secondo lei sono le non-veritĂ di Casini – è che lì si potesse costruire. E su ciò ha imbastito una campagna stampa per accreditarsi come il “paladino del verde”! Peccato però che le previsioni di zona disponessero l’inedificabilitĂ dell’area e che sia stato proprio lui e la sua amministrazione, nel 2019, ad aver avviato l’iter per una lottizzazione turistico-ricettiva, con un ostello e 100 bungalow”.
“La seconda – prosegue – è che il parco pubblico sia stata una libera scelta politica del sindaco. Al contrario, il parco pubblico era la condizione affinchĂ© la Soprintendenza consentisse il centro sportivo della Fiorentina. Si tratta quindi di un atto dovuto e vincolato, di un “verde compensativo” (così è agli atti) per l’impegno di suolo determinato dal Viola Park”.
“Quindi – rimarca – al di lĂ di quello che si vorrebbe far credere, il Comune non sta affatto facendo un verde pubblico in piĂą, ma adempie ad un preciso obbligo: il saldo è sempre zero, perchĂ© gli ettari del parco servono in compensazione di quelli sottratti con l’intervento sul Pian di Ripoli”.
“Avere un polmone verde a Bagno a Ripoli – aggiunge ancora Redini – è ciò che piace anche a noi, ma il fine non può mai giustificare il mezzo. La comunicazione istituzionale dev’essere corretta e veritiera e non piuttosto piegata ad arte per far intendere una cosa diversa dalla realtĂ . Qui è in gioco molto di piĂą di un progetto o di un parco, è in gioco il rispetto dei cittadini e delle istituzioni, che viene prima di qualsiasi altra cosa”.
“Avremmo davvero voluto votare a favore del parco – dice la consigliera di opposizione – se il sindaco si fosse assunto le proprie responsabilitĂ politiche, ma non l’ha voluto fare. Da qui il “no”. Ma è un no al metodo, che è altrettanto importante del merito quando viene superato il confine dell’etica. Chi rappresenta una collettivitĂ ha un “dovere di verità ”, prima e al di lĂ di tutto!”.
“Lo abbiamo detto chiaramente nel corso della votazione e lo ribadiamo apertamente anche adesso – precisa – il nostro gruppo è disponibile ad appoggiare il progetto, alla condizione che si ristabilisca la veritĂ , il sindaco si scusi pubblicamente, dopo l’approvazione del progetto si avvii un percorso di partecipazione con i cittadini”.
“FinchĂ© non si realizzeranno queste condizioni – conclude – tutte esclusivamente politiche, non intendiamo renderci compartecipi di una simile mistificazione istituzionalizzata. Questi sono i fatti, documentati e incontestabili”.
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