BAGNO A RIPOLI – Un consiglio comunale aperto alla cittadinanza per parlare dei lavori della terza corsia dall'A1 (nella foto il progetto del tracciato a San Donato) e dei risultati dell'ultima conferenza dei servizi. E' quello che chiedono Cittadinanza Attiva e Movimento 5 Stelle al sindaco.
"È passata una settimana dall’incontro, a Roma, per la conferenza dei servizi sulla variante San Donato, che si è conclusa con un rinvio a fine maggio – dicono i gruppi consiliari – Questa decisione ha aperto una fase delicata ed importante, da valorizzare per capire i possibili sviluppi di un tema che è rilevante per la nostra comunità"
Per Cittadinanza Attiva e Movimento 5 Stelle un consiglio comunale aperto dovrebbe essere convocato il prima possibile, possibilmente entro metà maggio, "in modo che il sindaco possa spiegare le ragioni del rinvio e dar conto di quanto è successo in conferenza dei servizi".
E spiegano la richiesta citando articoli del regolamento del consiglio comunale: "In base all’art. 49 del regolamento del consiglio è possibile convocare un’adunanza straordinaria per “rilevanti motivi d’interesse della comunità” ed invitare a parteciparvi “Parlamentari, rappresentanti della Regione, della Provincia, di altri Comuni, degli organismi di partecipazione popolare e delle associazioni sociali, politiche e sindacali interessate ai temi da discutere”.
"Ciò in base anche all’art. 48 dello Statuto, che recita 'Il Comune garantisce il diritto (…) di partecipazione dei cittadini, singoli e associati, alla definizione di atti provvedimenti e decisioni (…). Tali garanzie sono inoltre estese ad associazioni e comitati operanti sul territorio a tutela di interessi collettivi' ", spiegano i consiglieri comunali.
"Dopo l'assemblea pubblica di Osteria Nuova – continuano Cittadinanza Attiva e M5S – è essenziale che ci sia un momento di confronto, per coinvolgere di nuovo i Comitati dei cittadini, le associazioni, i rappresentanti della Regione, della Citta Metropolitana e dei Comuni limitrofi".
"E siamo dell’avviso che non sia sufficiente, per quanto legittimo, un “circolo del PD aperto”, ma occorra che il confronto avvenga in una sede istituzionale. L’Amministrazione deve provare a “recuperare il tempo perduto” in questi anni e tenere al corrente la cittadinanza degli sviluppi del progetto: un’adunanza aperta va in questa direzione, perché avrebbe un valore di trasparenza e di ricerca di dialogo che sono mancati e che invece avrebbero forse preluso a esiti diversi"
di Redazione
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