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venerdì 26 Aprile 2024
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    Saldo Tari, Cittadinanza Attiva: “Non bastavano gas ed energia. Aumenti anche qui”

    "Una famiglia di 4 persone a Firenze, senza porta a porta, paga 1,33 euro/mq, 1,76 a Fiesole, col porta a porta, e ben 2,03 a Bagno a Ripoli! Serve la tariffa puntuale"

    BAGNO A RIPOLI – “Non bastavano i rincari di gas ed energia. Il saldo della Tari, arrivato anche oltre i termini, ha riservato una bella sorpresa: a causa degli aumenti dei parametri della parte fissa della tariffa (euro/mq abitazione e numero di componenti per le utenze domestiche e euro/mq e categoria di attività per quelle non domestiche) e, pur a fronte di una diminuzione della parte variabile, si deve pagare molto di più”.

    Lo dice il gruppo di opposizione a Bagno a Ripoli Cittadinanza Attiva, che sul tema ha presentato anche una mozione in consiglio comunale.

    # Tari, la mozione del Pd Bagno a Ripoli: “Regione e ATO aumentino lo sconto per i Comuni virtuosi”

    “Abbiamo voluto vederci più chiaro – dice la capogruppo Sonia Redini – soprattutto perché, quando, a giugno 2021, c’era stata la delibera consiliare di approvazione delle tariffe, l’assessore e la maggioranza non solo avevano detto che l’incremento tariffario sarebbe stato “sensibilmente contenuto”, ma che addirittura ci sarebbero state delle riduzioni!”.

    “Invece – denunciano dalla lista civica – una famiglia di 4 persone a Firenze, senza porta a porta, paga 1,33 euro/mq, 1,76 a Fiesole, col porta a porta, e ben 2,03 a Bagno a Ripoli!”

    “Nel 2018 – spiega ancora Redini – il servizio erogato da Alia spa è costato 4 milioni e 586 mila euro al nostro Comune; poi, durante il corso del 2019, siamo arrivati a 4 milioni e 971 mila euro”.

    “Nel 2020 – rimarca – con le difficoltà per la pandemia ed un nuovo metodo tariffario rifiuti, Alia ci ha presentato un conto di 5 milioni e 359 mila euro, ma abbiamo usufruito della possibilità di non pagarlo tutto e ripartirne una parte (quasi 388 mila euro) in tre anni”.

    “E così – spiega ancora – arriviamo al 2021, dove siamo chiamati a pagare 6 milioni e 983 mila euro! Anche in questo caso, viene deciso di spostare 1 milione e 430 mila euro sui prossimi 5 anni e dunque il costo scende, anche con detrazioni varie, a 5 milioni e 119 mila euro”.

    “Questi costi – denuncia – discendono da un modello di gestione che è disastroso: Alia, che ha avuto la concessione ventennale per l’ambito territoriale delle province di Firenze, Prato e Pistoia, dal 2017 ha accumulato un debito di 41 milioni, di cui 12 nell’ultimo anno”.

    “Le ragioni sono molteplici – aggiunge – ma ciò che vogliamo far rilevare è che Bagno a Ripoli è uno dei 13 Comuni che ha avuto un incremento al di sopra del 30% rispetto alla tariffa degli anni 2019-2020. E vogliamo avvisare che ci saranno ulteriori aumenti nei prossimi anni, proprio anche per il conguaglio che ci stiamo portando dietro”.

    “Nel denunciare questa situazione però – tiene a dire – abbiamo voluto cercare anche una proposta: al prossimo Consiglio del 28 febbraio presenteremo una mozione per chiedere che il nostro Comune segua l’esempio di quanto hanno recentemente fatto i sindaci di Poggio a Caiano e Carmignano, proponendo ad ATO Toscana Centro di avviare una sperimentazione per la tariffa puntuale: non più una Tari che si basa sulle dimensioni degli immobili, ma sul quantitativo di rifiuto prodotto”.

    “Ormai su tutto il territorio comunale è a regime il porta a porta – rimarca – e i cittadini ripolesi si stanno impegnando nel seguire questa tipologia di raccolta, nonostante i disservizi che si sono verificati da parte del gestore e le difficoltà di chi ha case con spazi ristretti per seguire i vari passaggi. È importante premiare i comportamenti virtuosi di chi differenzia correttamente i materiali riciclabili e riduce al minimo i rifiuti indifferenziati e non è sufficiente il solo riconoscimento della scontistica per i “gran conferitori” all’ecostazione di Campigliano”.

    “Serve una scelta politica precisa – conclude Redini – che esprima l’intenzione di migliorare gli standard di qualità di raccolta differenziata, che può essere avviata a riciclo e dunque valorizzata, diminuire la quantità di residuo destinato a smaltimento e infine abbassare il costo sostenuto dai cittadini. I tempi sono maturi per un cambio di passo”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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