BAGNO A RIPOLI – “Un parcheggio per il treno a Bagno a Ripoli, che sia alternativa a ingorghi e “scudo verde”, nonché un collegamento per le zone collinari”.
Inizia così la riflessione di Sonia Redini, consigliera comunale di opposizione a Bagno a Ripoli per il gruppo Cittadinanza Attiva.
“E’ in costruzione – ricorda Redini – la passerella ciclopedonale che, attraversando l’Arno, collegherà la zona artigianale di Vallina con la stazione ferroviaria di Compiobbi. Si tratta di un progetto importante per la mobilità metropolitana e che il nostro Gruppo ha convintamente sostenuto fin dal principio”.
“Importanza che oggi è maggiore – ricorda – sia in una prospettiva di trasporto intermodale e di alleggerimento dei flussi di traffico verso Firenze, sia soprattutto come alternativa allo “Scudo Verde” per la zona sud-est, cioè al sistema di telecamere per impedire l’accesso a Firenze per i mezzi inquinanti”.
“I sindaci del Mugello e della Valdisieve – prosegue Redini – hanno espressamente chiesto di subordinare la misura interdittiva al miglioramento del trasporto pubblico ed alla garanzia di una piena alternativa all’uso di mezzi privati. E sulla stessa lunghezza d’onda sono parse le dichiarazioni anche del sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini“.
“Allora – viene al dunque – lanciamo la proposta – e la tradurremo in atti di consiglio – affinché il Comune, in contemporanea alla passerella, avvii la costruzione anche di un parcheggio pubblico per 100-150 posti auto: un parcheggio scambiatore “auto-treno” sinergico a quello “auto-tram” già previsto nel Pian di Ripoli”.
“In questo modo – riprende ancora – inoltre, verrebbero collegate al treno anche le frazioni collinari di Bagno a Ripoli (Villamagna-Case San Romolo), magari ipotizzando una piccola deviazione della linea 48 con una fermata apposita, che servirebbe anche a chi, dall’altra riva dell’Arno, volesse raggiungere il capoluogo, per esempio”.
“A livello operativo – suggerisce – si potrebbe destinare a tale opera lo stanziamento economico immaginato per il parcheggio provvisorio del Viola Park e poi non impiegato, mentre sul piano urbanistico esiste già una previsione, ma adesso è collegata ad un intervento edilizio privato di là da venire”.
“Si tratta – conclude Redini – insomma, di inserire l’opera nel piano dei lavori pubblici. Così facendo, i cittadini di una vasta area metropolitana potranno scegliere la soluzione di trasporto più semplice, che consenta loro di ottimizzare tempi e costi degli spostamenti, di viaggiare più tranquillamente e senza ingorghi urbani”.