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giovedì 3 Luglio 2025
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    Uso consapevole della tecnologia e benessere dei più piccoli: a Bagno a Ripoli nascono i Patti Digitali

    Da oggi, ciclo di incontri per la stesura di un "manifesto" con regole e linee guida che aiutino bambini e famiglie a gestire schermi e device senza diventarne dipendenti

    BAGNO A RIPOLI – Sull’educazione digitale Bagno a Ripoli fa squadra. E chiama a raccolta genitori, insegnanti, istituzioni, tutti i cittadini: per un confronto di idee e proposte, con l’obiettivo di elaborare e mettere nero su bianco i primi Patti Digitali ripolesi.

    Poche regole chiare, condivise a livello di plesso o di classe, con indicazioni e raccomandazioni specifiche a seconda del target di età, per un uso consapevole dei device.

    Per introdurre la tecnologia nei tempi giusti preparando l’autonomia digitale dei più piccoli e preservarne il benessere.

    Un lavoro che non può che essere collettivo, di comunità, perché l’educazione digitale è efficace se offerta in modo coordinato.

    La nuova iniziativa del progetto Custodi Digitali Toscana, realizzata con il Comune di Bagno a Ripoli in collaborazione con gli istituti comprensivi “Mattei” e Caponnetto”, dà appuntamento oggi, lunedì 27 novembre, con il primo di una serie di incontri pubblici, in programma fino alla primavera.

    Ad aprire le danze e a dare il benvenuto al gruppo di lavoro, a partire dalle 21 all’Auditorium della scuola Granacci a Bagno a Ripoli (via del Pratello 15), saranno Alice Di Leva e Matteo Maria Giordano, formatori del progetto nazionale Custodi Digitali, che illustreranno il senso e le finalità di lavorare per arrivare a dei “Patti Digitali” di comunità.

    Gli appuntamenti proseguiranno martedì 5 dicembre alle ore 21 alla Sala Soci Coop in via di Pulicciano 16 all’Antella, con focus group autogestiti dei genitori dei bambini da 0-6 anni e 6-10 anni, aperti anche ad educatori, pediatri e associazioni.

    Si svolgeranno sempre alle ore 21 ma online gli incontri di mercoledì 17 gennaio e venerdì 19 gennaio, dedicati rispettivamente ai Patti Digitali per i bambini 0-6 anni e per la fascia 6-10 anni. Contemporaneamente saranno attivati alcuni percorsi di formazione specifici per gli educatori dei nidi e i docenti degli istituti comprensivi.

    Gli appuntamenti pubblici proseguiranno fino ad aprile per poi giungere alla stesura dei Patti Digitali ripolesi (tutti i link ai webinar saranno pubblicati sul portale www.custodidigitali.it/toscana).

    “Custodi Digitali si prepara a una nuova sfida, che come amministrazione siamo felici di supportare e sostenere – dichiara il sindaco Francesco Casini – Obiettivo dei Patti Digitali è promuovere un uso intelligente della tecnologia, ormai parte integrante delle nostre vite, facendo conoscere i rischi legati ad un utilizzo eccessivo, soprattutto per i bambini e le nuove generazioni, e diffondendo buone pratiche per riscoprire e valorizzare le relazioni umane”.

    Le iniziative messe in campo finora con Custodi Digitali (incontri pubblici con medici, pedagogisti e media educator, ma anche la due giorni di “Connessioni in gioco” senza telefoni all’insegna dei giochi di una volta all’aria aperta) hanno riscosso un successo andato oltre ogni aspettativa.

    “Segno – aggiunge il sindaco – che imparare a convivere con i device in maniera equilibrata, senza demonizzarli ma senza diventarne “schiavi”, è un’esigenza condivisa da molti: famiglie, scuole, istituzioni”.

    “Siamo convinti – commenta l’assessore alla scuola Francesco Pignotti – che gli incontri di Custodi Digitali rappresentino un’opportunità per tutta la comunità, un modo nuovo di rapportarsi alle nuove tecnologie e ai device, con un’attenzione costruttiva al benessere dei nostri bambini e al loro futuro, che può e deve essere cura di tutti”.

    “Il nostro obiettivo? – raccontano i promotori del progetto – Che genitori di età omogenee si confrontino per concordare un set minimo di regole che tutte le famiglie decidano di rispettare insieme”.

    “Ad esempio – proseguono – non regalare uno smartphone prima di una data età, consci della potenza ammaliatrice di social e videogiochi. Oppure non accendere alcun device a tavola, privilegiando la conversazione in famiglia, e nemmeno mentre giochiamo coi piccoli, accordando loro più attenzione”.

    “Ce lo diciamo in tante sedi – concludono – L’educazione è fatta con l’esempio, ma anche con la comunità; è più semplice, nonché efficace, se le buone regole si condividono anche a casa degli amici di scuola”.

    Le iniziative, aperte alla cittadinanza, sono coordinate dall’ Associazione MEC e si svolgono con il supporto di Fondazione CR Firenze e sezione soci Coop di Bagno a Ripoli.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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