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sabato 20 Aprile 2024
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    Alla scoperta, insieme al Gruppo Achu, delle grotte segrete nel territorio di Barberino Tavarnelle

    Ripercorriamo, insieme a Giacomo Cencetti, la storia di queste grotte, cosa sono, a cosa servivano, e cosa si sta facendo (e si vuol fare) per la loro valorizzazione

    BARBERINO TAVARNELLE – Hanno suscitato un grande interesse le foto pubblicate poco tempo fa, riguardo alle grotte della Valdelsa, dal Gruppo Archeologico Achu (Pro Loco Barberino V.E.).

    Un gruppo storico del nostro territorio, che si occupa della valorizzazione dei beni culturali ponendosi come interlocutore tra comunitĂ  locale, istituzione di tutela e ricerca di privati in correlazione con la promozione del territorio.

    Sulle grotte nello specifico abbiamo chiesto a Giacomo Cencetti, segretario del Gruppo, qualche notizia in piĂą.

    “Con il Gruppo Achu – inizia Cencetti – insieme al Comitato Happy Days e a Francesco Mattonai per la narrazione, abbiamo iniziato una nuova attivitĂ  incentrata sulla valorizzazione dell’ereditĂ  culturale di Semifonte e della sua terra. Stiamo raccogliendo contenuti per raccontare questo territorio e renderlo piĂą visibile anche sul web”.

    Quali le pubblicazioni cui state lavorando?

    “Prossimamente pubblicheremo una serie di contenuti riguardante la storia del Santo Appiano (l’uomo). Abbiamo giĂ  fatto alcuni test su Santa Lucia (versione storica documentale e versione racconto creativo), sulla storia del toponimo di Pastine. Per adesso siamo proprio all’inizio del percorso di www.summofonte.org“.

    Riguardo alle grotte?

    “Di grotte come quelle pubblicate in foto ce ne sono molte in Val d’Elsa, soprattutto nei panconi cosiddetti di tufo. Per tufo dalle nostre parti intendiamo strati di sabbie compatte, anche se non hanno la consistenza del tufo delle zone vulcaniche della Toscana meridionale. Gli insediamenti e le necropoli rupestri sono un elemento inconfondibile del paesaggio di Sovana, Pitigliano, Sorano, in provincia di Grosseto”.

    La scoperta delle “nostre” grotte invece?

    “Nel nostro caso le grotte sono piĂą fragili, e spesso le scopriamo a causa di frane. Che in un primo momento le hanno occultate e successivamente, con l’avanzare del fronte di frana, scoprono nuovamente le cavitĂ  realizzate nelle nostre colline. L’associazione Pro Loco Barberino V.E. Gruppo Archeologico Achu, grazie ai propri appassionati volontari, ha individuato vari siti che presentano grotte, molti usati per il ricovero di animali e ricovero attrezzi, certe volte anche per ex rifugi di guerra. Nella valle della parte Sud del comune di Barberino Tavarnelle sono stati ritrovati ambienti ipogei, definibili come rupestri, caratterizzati da piĂą vani con nicchie e mensole accessorie. Tali manufatti non trovano a memoria d’uomo una loro collocazione temporale e non sono stati trovati all’interno materiali d’uso”.

    Avete fatto ricerche approfondite in merito?

    “Al momento no”.

    Esistono credenze popolari in merito?

    “Gli ambienti sotterranei hanno sempre suscitato un certo fascino. A Semifonte abbiamo il prefurnio di una fornace scavata nel terreno, che nell’immaginario collettivo recente era diventato l’ingresso di un cunicolo che avrebbe portato diretti dentro il castello. Ma andando indietro nel tempo, troviamo la credenza che il Santo Appiano, evangelista della Val d’Elsa, si fosse ritirato a vita eremitica in cunicoli sotterranei nei pressi di Monte l’Oro (vecchio toponimo di Sant’Appiano). Proprio luoghi come questi, potrebbero aver ispirato o giustificato tali credenze”. 

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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