BARBERINO TAVARNELLE – “Citizen scientist” anche in campo archeologico, come volontari del sapere animati dal desiderio di contribuire alla valorizzazione del bene comune e dell’eredità culturale di cui è ricco il patrimonio chiantigiano.
Il sogno di mediare tra passato e futuro mette in moto un nuovo percorso collettivo. Il sito archeologico adiacente alla Pieve di San Pietro in Bossolo, a Tavarnelle, accresce il suo valore pubblico e partecipativo coinvolgendo le cittadini e i cittadini nelle azioni correlate allo scavo, come le operazioni di lavaggio dei reperti, partito da qualche settimana e al momento in corso.
Interesse e passione muovono i volontari che hanno risposto all’appello lanciato dall’amministrazione comunale e dai Laboratori archeologici San Gallo, in quanto co-promotori del progetto di “Archeologia Pubblica”, con l’obiettivo di realizzare un’inedita esperienza di scambio e confronto in cui la comunità, ritenuta indispensabile risorsa per lo sviluppo sostenibile e la qualità del territorio, possa assumere un ruolo di primo piano nella conoscenza dei processi culturali portati avanti dalla giunta comunale.
Si attiva così una nuova sinergia tra i professionisti e le professioniste del team Laboratori archeologici San Gallo ai quali è affidata la gestione dello scavo, promosso e finanziato dal Comune con la supervisione della Sovrintendenza, e il volontariato locale.
Ad affiancare il gruppo di lavoro, coordinato dall’archeologa Chiara Marcotulli, sono Simona Montagnani, Meri Ermini e Marco Ramerini.
“Siamo molto contenti dell’esperienza che si è rivelata non solo affascinante ma utile per la conoscenza delle origini del nostro territorio – dichiarano i volontari e le volontarie – aver fatto parte di questo progetto ci ha permesso di offrire un piccolo contributo all’indagine archeologica”.-
“Ci siamo occupati prevalentemente del lavaggio dei reperti – raccontano ancora – abbiamo trovato una grande armonia nel team e ringraziamo in particolar modo la dottoressa Chiara Marcotulli che ci ha reso partecipi illustrando ogni fase delle operazioni che abbiamo coadiuvato, spiegando le origini e l’utilizzo degli oggetti rinvenuti, mettendo a disposizione la sua competenza e professionalità, siamo pronti a ripetere l’esperienza”.
“È importante il coinvolgimento del volontariato locale – dice il sindaco David Baroncelli – che attesta quanto l’area di scavo e il progetto di indagini archeologiche che stiamo conducendo da alcuni anni trasmettano e infondano una passione collettiva per il passato che rivive nel nostro tempo e che si traduce in un valore attivo”.
“La partecipazione dei cittadini alla ricerca archeologica – aggiunge il sindaco Baroncelli – potenzia la consapevolezza dell’eredità culturale, come fattore trainante nello sviluppo sostenibile, e della relazione che si costruisce con il patrimonio culturale del territorio”.
Il progetto di Archeologia Pubblica e partecipata, messo in campo dal Comune e dai Laboratori archeologici San Gallo, prevede una nuova occasione di approfondimento aperta alla comunità attraverso l’organizzazione di una visita agli scavi nell’area della Pieve di San Pietro in Bossolo, in programma venerdì 27 settembre, nel corso della quale saranno forniti aggiornamenti sugli esiti dell’indagine archeologica.
Due i turni di visita allestiti dall’ufficio Cultura del Comune: ore 16.30 e ore 17.30 (ritrovo nel piazzale della Pieve). E’ consigliato un abbigliamento comodo (scarpe da trekking).
Ogni turno di visita accoglierà un massimo di 20 persone. In questa occasione il Museo di Arte Sacra di San Pietro in Bossolo aprirà in forma straordinaria dalle ore 15.30 alle ore 19 e sarà possibile una visita gratuita grazie alla collaborazione dell’Associazione Amici del Museo di Arte Sacra.
Info e prenotazioni: cultura@barberinotavarnelle.it.
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