spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
venerdì 19 Aprile 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Avete mai pensato che dai vinaccioli del Sangiovese si potesse arrivare a un sale per insaporire? Da Essenziale… sì

    I Sali DiVino nascono da buccette e vinaccioli polverizzati e opportunamente miscelati con le erbe aromatiche coltivate nell'azienda di San Donato in Poggio

    SAN DONATO IN POGGIO (BARBERINO TAVARNELLE) – Avete mai pensato che dai vinaccioli, residuo della lavorazione delle uve di Sangiovese, si potesse arrivare a… un sale per condire e insaporire?

    Da Essenziale, azienda agricola, laboratorio, fucina di idee, a San Donato in Poggio (Barberino Tavarnelle), non solo ci hanno pensato, ma hanno anche messo tutto in pratica: ed ecco nascere i Sali DiVino.

    “La produzione circolare – ci spiegano da Essenziale – per noi è studio e verifica di cosa sia possibile utilizzare di ogni parte delle piante, dei semi. Unendo a quanto ci circonda e può essere utile. In poche parole, usare la curiosità e la creatività con un po’ di sana visualizzazione del prodotto finale…”.

    “Pensiamo alla produzione dell’olio dai semi di vinaccioli – proseguono – alla risoluzione del problema delle piccole bucce, quelle “buccette” che rimanevano attaccate ai semi, abbassando la resa in estrazione dell’olio stesso, causando il blocco della macchina. Pensiamo a un sistema aspirante che eliminasse le buccette”.

    “Da qui – prosegue il racconto – la curiosità, diciamo un po’ creativa, ha fatto sì di realizzare l’infuso di Sangiovese. Però c’erano le bucce ancora più sottili, che male si confezionavano. E che passavano dal colìni da Tè: allora le buttiamo? Abbiamo provato con un minipimer a renderle ancora più fini. No, non bastava”.

    “Allora – ci spiegano – le abbiamo lavorate con un piccolo mulino a pietra, giungendo a una farina quasi impalpabile. E ora cosa ne facciamo? Ci siamo chiesti lo stesso anche per i semi di vinaccioli rotti nella essiccazione”.

    “Parliamo – precisano – di profumi stupendi e colori piacevoli. Dopo la raccolta delle nostre erbe officinali abbiamo un prodotto secondario, da seccare per usare un condimento: proviamo a unirli, ci siamo detti dopo averli assaggiati, fatto le prove nella cucina dell’azienda sulle carni alla brace. Era interessante”.

    Da qui la realizzazione dei Sali DiVino, ma non era tutto: “Per realizzare le farine di buccette e vinaccioli abbiamo anche scartato delle micrometrie più grossolane. Una fra i nostri collaboratori prova questa farina grossolana per lavare e… dall’ alimentare eccoci al sapone esfoliante!”.

    Ma torniamo ai Sali DiVino: “Vogliono essere un concentrato di Toscana – precisano da Essenziale – Per questo abbiamo scelto il sale fossile di Volterra, che non è così igroscopico come quello marino però è autoctono. Per le erbe aromatiche… anche qui troppo facile fare una triturazione grossolana: abbiamo realizzato una polvere per ogni officinale”.

    “Diciamo – concludono – che produciamo giocando. Non vogliamo solo dare un condimento per salare, aromatizzare, ma desideriamo dare sapore. Sì, i Sali DiVino sono prodotti per insaporire, anche all’ultimo momento: una ottima pasta, un ottimo olio di oliva e un cucchiaio di Sali DiVino. Profumo, sapore e, soprattutto, rispetto di questi semplici e sapidi prodotti della Terra di Toscana“.


    📍 Indirizzo: Strada del Cantiere 2, San Donato in Poggio (Barberino Tavarnelle)

    📍 Punto vendita: Via del Giglio 9, San Donato in Poggio (Barberino Tavarnelle)

    📞 Telefono: 3358471480

    💻 Sito web: www.essenziale.eu

    📧 Mail: info@essenziale.eu

    📱 Facebook: qui

    📱 Instagram: qui

    (CONTENUTO SPONSORIZZATO)

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...