BARBERINO TAVARNELLE – Noi forse non ne abbiamo memoria ma i nostri genitori (e nonni) sì.
Andare “a veglia”, ritrovarsi intorno ad un focolare e raccontare storie, condividere, socializzare, accompagnare il cuore della notte regalando sogni, attaccando alle mura di casa parole in libertà, episodi di vita vissute e racconti fantastici… .
L’incanto del racconto di veglia, espressione della cultura rurale toscana, è tornato ad emozionarci ed è stato un grande successo nel comune di Barberino Tavarnelle.
In alcuni dei luoghi di grande pregio del territorio, come la Pieve romanica di Sant’Appiano e il Castello di Tignano, ha preso vita un originale progetto culturale firmato da Sergio Berti e Riccardo Casamonti, che ha curato l’adattamento e ne è stato interprete: “Le prime luci dell’alba”, prodotto dalla Pro Loco Barberino Val d’Elsa – Gruppo archeologico Achu.
Anche in occasione dell’ultimo appuntamento del ciclo di quattro veglie teatrali, patrocinato dal Comune, la suggestiva piazzetta del Castello di Tignano ha registrato il tutto esaurito.
“Dello spettacolo in forma di veglia – ha dichiarato il sindaco David Baroncelli – sono piaciuti non solo l’allestimento, privo di un palcoscenico e di un sistema di amplificazione, e l’ambientazione in luoghi di grande suggestione ma l’esperienza immersiva concessa al pubblico e la relazione diretta che la mise en éspace ha costruito, rendendo ancora più autentici l’intreccio scenico e l’interpretazione”.
Il racconto di Sergio Berti e Riccardo Casamonti ha condotto il pubblico alla scoperta di un personaggio ispirato ad una figura realmente esistita e nota alla comunità di Tavarnelle per le sue singolari caratteristiche mediatiche.
Al centro della veglia Alfio Chiti, un uomo vissuto nell’Italia del dopoguerra, che prova ad affrontare il giorno che sorgerà, il nuovo che avanza.
Con gli strumenti, gli espedienti e le conoscenze che provengono dal mondo contadino, e che attinge dalle sue personali vocazioni che generano una concezione visionaria e poetica della vita.
Il testo è stato accompagnato dalle musiche originali di Lapo Consortini.
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