BARBERINO TAVARNELLE – In questi giorni, dopo la comunicazione da parte dei carabinieri forestali in merito alle irregolarità nel taglio di un bosco nel comune di Barberino Tavarnelle, in molti hanno pensato che fosse di proprietà di COMO Castello del Nero.
L’identificazione fatta dagli stessi carabinieri, ovvero “bosco dei Chiostrini”, aveva corroborato questa ipotesi.
Ma è Stefano Panti, responsabile agricolo di COMO Castello del Nero, a sgombrare il campo da ogni equivoci: “Il bosco dove c’è la sorgente del Chiostrino è di proprietà del Castello del Nero. Ma non è quello in cui è stato effettuato il controllo da parte dei carabinieri forestali”.
“Noi – prosegue Panti – abbiamo effettuato dei tagli selettivi nel bosco di nostra proprietà, ma abbiamo richiesto alla Città Metropolitana tutti i permessi che servivano. Tanto che ci sono voluti… cinque anni per averli”.
“Ed è stato fatto – rivendica – un ottimo lavoro ,con prelievo del 25-30% nell’ambito di un bosco ad allevamento ad alto fusto. Taglio che può essere effettuato 365 giorni all’anno. Il taglio ceduo invece prevede prelievi fino all’80-85%”.
“Abbiamo iniziato prima da una parte – ci spiega ancora Panti – per poi concludere con una seconda. E, come detto, con tutte le autorizzazioni in regola”.
“Quell’attività dei carabinieri forestali – conclude – non riguarda quindi la nostra proprietà, ovvero il bosco dei Chiostrini. Ma, molto probabilmente, è relativa a due aree chiamate il “bosco dei pallai” e il “bosco delle colonie””.
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