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venerdì 12 Settembre 2025
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    Consiglio comunale dell’Unione su questione pH, Abate e Venezia: “Doveva essere coinvolta l’azienda”

    La posizione del centrodestra di Barberino Tavarnelle, Greve e San Casciano: "Al fianco dei lavoratori. E' mancata comunicazione fra istituzioni e azienda?"

    BARBERINO TAVARNELLE – Si è svolto ieri, mercoledì 9 aprile presso il CRC La Rampa di Tavarnelle, il consiglio comunale aperto dell’Unione Comunale del Chianti fiorentino sul tema del trasferimento della pH Srl dalla sua sede attuale, nella zona industriale della Sambuca, al comune di Calenzano.

    A margine del consiglio arriva una nota dei consiglieri di centrodestra di Greve in Chianti, San Casciano e Barberino Tavarnelle, che si dichiarano “al fianco dei lavoratori della pH di Sambuca”.

    “Questo trasferimento – si legge – che sembra essere il risultato di un lungo processo di ricerca durato almeno sei mesi da parte dei vertici aziendali, rappresenta una minaccia grave per i lavoratori e per l’economia del Chianti”.

    “La richiesta di un consiglio comunale aperto è giunta dai rappresentanti dei lavoratori – si ricorda – i quali hanno manifestato preoccupazioni per le conseguenze di un simile spostamento. Non solo il trasferimento impoverirebbe il Chianti di una realtà industriale fiorente, ma creerebbe anche disagi significativi per i dipendenti, costretti a spostarsi in un’area lontana dalle loro attuali residenze e dalla comunità che conoscono”.

    “Durante la discussione – si prosegue – tutti i partecipanti si sono trovati concordi nel manifestare solidarietà ai lavoratori. Scopo principale della riunione è stato quello di individuare possibili forme di “mediazione” per arrivare a un compromesso che possa soddisfare le esigenze delle parti coinvolte”.

    Benedetta Venezia (gruppo misto, aderente alla Lega, a San Casciano) e Roberto Abate (gruppo Per il Cambiamento, rappresentante di FdI, a Greve in Chianti) evidenziano “la necessità di coinvolgere la dirigenza dell’azienda pH nel consiglio comunale, al fine di aprire un diretto confronto”.

    “La consigliera Venezia – riprende la nota del centrodestra – ha riferito di aver contattato la dirigenza, scoprendo che non erano a conoscenza dell’incontro, e questo ha sollevato interrogativi sulla mancanza di comunicazione delle istituzioni comunali con l’azienda”.

    “Dello stesso parere – si aggiunge – la consigliera Francesca Calamandrei di Fratelli d’Italia di San Casciano, che non ha potuto partecipare al consiglio ma che alla riunione dei capigruppo dell’Unione aveva ribadito la solidarietà ai lavoratori e contrarietà al mancato invito dei vertici della azienda”.

    “Il centrodestra – viene specificato – rappresentato anche dalla consigliera di Barberino Tavarnelle Sofia Baldini, è fortemente impegnato a difendere gli interessi dei lavoratori e della comunità chiantigiana, ed esprime le proprie perplessità: senza un dialogo diretto, le possibilità di trovare una mediazione risultano limitate”.

    “La necessità di un intervento tempestivo e concreto si è fatta evidente – si evidenzia – soprattutto quando, al termine dell’incontro, il sindaco di Barberino Tavarnelle ha annunciato l’intenzione di inviare una PEC all’azienda per proporre un’altra area del comune come opzione per il trasferimento. Tuttavia, il quesito rimane: perché solo a questo punto e a causa delle richieste di confronto diretto si è presa in considerazione questa opzione?”.

    “L’auspicio – conclude la nota – è che il dialogo continui e si arrivi a una soluzione vantaggiosa per tutti, preservando non solo i posti di lavoro, ma anche il tessuto economico e sociale del Chianti. La comunità resta in attesa di sviluppi positivi, sostenendo i lavoratori e auspica che le decisioni future tengano conto delle necessità e del benessere collettivo”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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