VICO D’ELSA (BARBERINO TAVARNELLE) – Si è spento oggi, dopo una malattia, Marco Borgianni.
Viveva a Vico d’Elsa, dove era nato nel 1946: molto legato al territorio, non si è mai fatto pregare per partecipare alla sua vita sociale e, soprattutto culturale.
“In terra Toscana il rapporto con gli antichi, e con i moderni che degli antichi hanno assunto la maestà e lo splendore, è osmotico, ti entra nella pelle per non lasciarti mai più“.
Questa la frase di apertura sul suo sito web, che racconta (anch’essa) quanto forte fosse il legame con i luoghi di nascita e di vita (qui la sua biografia).
Nell’ottobre dello scorso anno era intervenuto anche all’inaugurazione del restaurato tabernacolo della Madonna con Bambino nella “sua” Vico d’D’Elsa.
Nel 2018 l’allora Comune di Barberino Val d’Elsa, in occasione di Terre di Semifonte, ne aveva pubblicamente riconosciuto l’impegno come “scultore e promotore di eventi di alto livello e linguaggi culturali legati al mondo dell’arte contemporanea”.
Aveva dipinto anche il Drappellone del Palio di Siena (carriera dell’Assunta, quella di agosto) del 1997, vinto dalla contrada della Giraffa.
“Nelle sculture in ceramica, in bronzo, in marmo che oggi abitano il mondo di Borgianni – ha sottolineato il critico d’arte Nicola Miceli – si può ben individuare la molteplice configurazione del mito arcaico della terra generatrice di vita, e della vita che si dischiude al sole con l’espansione degli organismi naturalmente reattivi alla luce, all’energia che li pervade”.
Luce che da oggi resisterà al suo addio nell’arte e nel patrimonio che Marco Borgianni ha lasciato.
@RIPRODUZIONE RISERVATA