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venerdì 19 Aprile 2024
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    Scomparsa di Marco Borgianni: il ricordo commosso del sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli 

    "Marco, non smetteremo mai di amarti e di tenere vivo il ricordo della tua, nostra arte, di cui hai saputo esprimere e rappresentare un'altra delle sue possibili connotazioni: l'immortalità"

    BARBERINO TAVARNELLE – La comunità di Barberino Tavarnelle ha perso una delle sue luci più brillanti nel panorama dell’arte e della cultura sociale e culturale del territorio.

    Come abbiamo anticipato ieri Marco Borgianni, artista originario di Barberino Tavarnelle, si è spento all’età di 76 anni nella sua casa di Vico d’Elsa, dopo aver combattuto per anni contro la sua malattia.

    # Da oggi siamo tutti un po’ più poveri: è morto Marco Borgianni. Artista innamorato della sua terra

    L’amministrazione comunale “si stringe in un fortissimo abbraccio al dolore dei familiari, degli amici e, nell’esprimere le più sentite condoglianze, dedica un ricordo speciale alla grandezza artistica e umana del maestro”.

    “Con Marco – commenta commosso il sindaco David Baroncelli – cittadino, amico, educatore, artista, uomo di grandissimo valore, abbiamo ho avuto l’onore e il privilegio di conoscere le diverse potenzialità dell’arte, la gentilezza, il senso di libertà, la bellezza, l’immortalità. Marco si è fatto promotore attivo della funzione sociale e culturale di uno dei più alti strumenti umani di creatività e fantasia”.

    “Con il maestro abbiamo imparato a riconoscere nella sconfinata interiorità che lo caratterizzava il senso della gentilezza dell’arte – prosegue il primo cittadino – quella capacità mai sopra le righe di comunicare, divulgare, condividere con rispetto, spontaneità, autenticità, immediatezza. Ci ha insegnato che l’arte è libera, estrosa, autonoma, incline a spiccare il volo attraverso percorsi illimitati dell’immaginazione. E chi, come lui, ha affidato la propria vita all’espressione artistica per indagare e interpretare la realtà, lasciare un segno del suo passaggio su questo mondo, non ha fatto altro che affermare il valore della dignità”.

    “Marco ci ha parlato – aggiunge –  si è svelato con generosità e naturalezza in ogni sua opera, ha raccontato di volta in volta una parte di sé. La scultura, la pittura sono stati veicoli irripetibili per esplorare la natura umana ed esaltare quel genio, celato o manifesto, che abita in ognuno di noi, lontano da ogni forma di conformismo, da qualsivoglia banalità e ripetitività delle azioni”. 

    L’artista ha dialogato e interagito con i bambini, i ragazzi, i giovani, gli adulti. Ha diffuso i linguaggi dell’arte a scuola, negli spazi pubblici, nelle sedi istituzionali, nei musei, nelle chiese, nei giardini di tutto il Paese e nel mondo. Ha spogliato e arricchito le forme in base ad una visione inconfondibilmente personale. 

    Il suo lavoro, fatto di decoro, solennità, bellezza, serietà, è un viaggio che ci ha accompagnato aggiungendo piccole ma fondamentali tessere al mosaico che testimonia la crescita della nostra comunità.

    “Ci ha presi per mano – continua Baroncelli – e abbiamo intrapreso un cammino aulico alla ricerca continua, rispettosa della storia e della cultura del passato del suo territorio che ha valorizzato con tutto se stesso”.

    “In prima persona – sottolinea ancora – agendo secondo sentimenti e predisposizioni proprie che hanno sempre manifestato il desiderio di essere vicino con la mente e con lo spirito a quel bisogno innato di attuare una concreta visione del mondo avvalendosi degli strumenti della rappresentazione plastica che gli erano cari”.

    “Marco – rimarca – ha instillato fiducia in tutti noi, ci ha portati in un mondo che riconosce l’unicità delle persone come valore collettivo e fonte di ricchezza di un intero patrimonio culturale”.

    L’amministrazione comunale ricorda l’artista anche per il profondo senso civico, cresciuto nella storia della sua famiglia.

    Era convintamente uomo di cultura della sinistra ed ha vissuto il proprio impegno politico come dovere personale e strumento al servizio degli altri, teso a realizzare un progetto di comunità inclusiva che trovava la sua massima espressione nel rafforzamento dell’unità sociale.

    “Pur trattandosi di un artista di altissimo profil – riprende il sindaco – conosciuto e apprezzato a livello internazionale, ciò che Marco non ci ha mai fatto mancare è la sua presenza visibile nella comunità, la sua intensa partecipazione alla vita culturale, sociale, ambientale. Marco era e resta uno di noi. La parte migliore di noi. E con lui guarderemo lontano, con consapevolezza. Come la Madonna col Bambino, dipinta nell’affresco nella sala consiliare di Barberino Val d’Elsa, mentre sullo sfondo, nel passaggio tra passato e presente, la vita ferve, ogni cosa si muove, le colombe della pace baluginano nel cielo, la cupola di Semifonte si staglia imponente con la voglia mai sopita di essere faro di conoscenza”.

    Come a dire che l’essenza della vita per proiettarsi nel futuro ha bisogno di esser raccolta con attenzione, concentrazione, sensibilità, inventiva, forza morale.

    “In te caro Marco – conclude il primo cittadino – il pensiero, l’ispirazione e la concreta realizzazione dell’idea continueranno a fondersi armoniosamente. E noi non smetteremo mai di amarti e di tenere vivo il ricordo della tua, nostra arte, di cui hai saputo esprimere e rappresentare un’altra delle sue possibili connotazioni: l’immortalità”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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