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lunedì 21 Aprile 2025
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    Distilleria Deta, Comitato ancora all’attacco: “Il sindaco Baroncelli costringe i cittadini a vivere nel fetore”

    "Chiediamo se siamo condannati a vivere una vita di molestie odorigene, infliggendoci danni patrimoniali e psicologici"

    VICO D’ELSA (BARBERINO TAVARNELLE) – “Ci aspettavamo risposte più esaustive durante il consiglio comunale on line di giovedì scorso al quale, tra l’altro, i cittadini non hanno potuto assistere per un non chiaro problema tecnico”.

    Inizia così il nuovo attacco del Comitato per la difesa e la tutela della Valdelsa nei confronti del sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli. Attacco che, come sempre, ha al centro la Distilleria Deta.

    “Nell’incontro del 17 febbraio – ricordano dal Comitato – il sindaco si è presentato al tavolo senza alcun dato certo, affermando che ancora non ne era in possesso”.

    “Ha affermato – riprendono – che la distilleria Deta – che nei mesi di ottobre e novembre in autoaccertamento, avevano superato i limiti – lui ne aveva avuto conoscenza solo l’8 febbraio, assieme alle note dell’Arpat pervenute ai cittadini. che avevano segnalato i fastidi delle maleodoranze! Ci sembra singolare ma così ci ha detto”.

    Giovedì sera, racconta ancora il Comitato, “durante il consiglio comunale Michele Bazzani, consigliere di Progetto Futuro, ha presentato un interpellanza al sindaco chiedendo notizie circa il superamento dei limiti odorigeni della Deta”.

    “Il sindaco – accusano – è stato ancora più evasivo di quando ha incontrato il comitato, adducendo che i sentori non sono nocivi, Sulla concentrazione delle polveri e poliaromatici rimanda a una “riorganizzazione dei dati su base stagionale””.

    “Inoltre – rilanciano – alla domanda circa gli effetti negativi sulla qualità di vita, la molestia quotidiana, il danno patrimoniale, la ricaduta sul turismo, il sindaco non ha dato alcuna risposta esaustiva”.

    “Baroncelli – dicono ancora dal Comitato – ha esortato i i cittadini, se vogliono conoscere i dati, di andare a consultare il sito Arpat. I dati per noi non sono di facile comprensione, non tutti i cittadini del territorio della Val d’Elsa sono laureati in chimica industriale o in ingegneria ambiente e territorio. Il primo cittadino ha un ufficio tecnico, mantenuto con le nostre imposte, potrebbe farsi interpretare i dati e dare risposte esaustive”.

    “Noi – fanno sapere – abbiamo già spedita una mail via Pec all’ufficio ambiente della Regione Toscana e al dirigente della sezione Ambiente Energia e responsabile settore transizione ecologica Edo Bernini, chiedendo aggiornamenti circa le soluzioni suggerite dall’Arpat con nota del 4/2/2022 prot.n. 8572″.

    “Chiediamo – concludono – se l’amministrazione comunale ritiene di rimanere inerte e non contestare il superamento dei limiti odorigeni. Appurare che, come promesso dalla Distilleria Deta nei propri comunicati, le ingenti quantità di vinacce che giacciono sul piazzale, saranno smaltite entro maggio o se siamo condannati a vivere una vita di molestie odorigene, infliggendoci danni patrimoniali e psicologici”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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