BARBERINO VAL D'ELSA-TAVARNELLE – In una tornata in cui dieci comuni in Toscana chiamavano i propri cittadini ad esprimersi sulle fusioni, in questo lunedì di novembre il risultato è che di fusioni si farà solo quella fra Barberino Val d'Elsa e Tavarnelle.
FALLITI IN TOSCANA 4 REFERENDUM SU 5
Rimarranno separati San Godenzo e Dicomano. A Dicomano (35,58% degli elettori alle urne) ha prevalso il Sì (66,05%). A San Godenzo, che ha visto andare al voto oltre il 70% degli aventi diritto, è stato il No a prevalere, con il 66,24%.
Rimangono separati anche Bibbiena (No al 56,11%) e Ortignano Raggiolo (No al 59,63%). Stessa sorte all'ipotesi di fusione fra Asciano (che ha detto Sì alla fusione con oltre il 61%) e Rapolano (che l'ha bocciata con quasi il 70% di No).
Niente da fare, infine, neanche a Montepulciano e Torrita: il No è arrivato quasi al 54% nella patria del Nobile, mentre è volato al 76,7% a Torrita.
A BARBERINO E TAVARNELLE TENSIONI ED EMOZIONI
Un clima che, anche a posteriori, la dice lunga sulla tensione che ha pervaso la consultazione anche in terra chiantigiana: dove la vittoria del Sì è stata nettissima, ma fino all'inizio dello scrutinio, alle 15 di oggi, lunedì 12 novembre, nessuno si sbilanciava.
Troppi i rischi di una sconfitta per il Sì. Anche in termini di ripercussioni politiche. E in particolare si guardava a Barberino Val d'Elsa, comune da cui (in particolare dal capoluogo) più forte era stata la presenza del No in opposizione alla fusione. Insomma, da lì veniva il pericolo che avrebbe potuto far saltare il "banco".
Appena i primi dati hanno iniziato a fluire (il finale parla di oltre l'82% di Sì a Tavarnelle, oltre il 67% a Barberino) la tensione si è però sciolta. Per un sindaco di Tavarnelle, David Baroncelli, che visibilmente commosso fin da subito ha parlato di "momento storico per le nostre comunità".
A dare sostegno a Baroncelli e al collega barberinese, Giacomo Trentanovi, sono arrivati anche gli altri due sindaci dell'Unione comunale del Chianti Fiorentino, di San Casciano (Massimiliano Pescini) e Greve in Chianti (Paolo Sottani).
"Una vittoria importante per tutto il nostro territorio, davvero una bella notizia per Barberino, Tavarnelle e tutta l'area chiantigiana" hanno detto Sottani e Pescini prima di ripartire.
Un risultato che, peraltro, anche alla luce della sua unicità in Toscana, non potrà non pesare quando, nel 2020, si andranno a comporre i mosaici per le candidature al consiglio regionale.
Ma di scenari futuri (anche in chiave di amministrative 2019, visto che a inizio anno arriverà il Commissario che scioglierà i due comuni, che andranno per la prima volta uniti al voto nella primavera prossima) si parlerà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
LA FESTA DEL SI' – Davanti al palazzo comunale di Tavarnelle
LA FESTA DAVANTI AI PALAZZI COMUNALI
A Tavarnelle e Barberino Val d'Elsa, a urne chiuse e tensioni sciolte, c'era soprattutto una gran voglia di festeggiare.
Molti quelli che, di ritorno dai seggi o arrivati da casa, si sono ritrovati prima davanti al palazzo comunale di Tavarnelle, per trasferirsi poi di fronte a quello di Barberino.
Accanto ai sindaci, ex primi cittadini come Maurizio Semplici, Armando Conforti, Stefano Fusi, Adelmo Franceschini. Il vicesindaco tavarnellino Davide Venturini, quello barberinese Giannino Pastori.
E poi assessori, consiglieri comunali, il presidente del consiglio comunale tavarnellino Alberto Marini, militanti del Pd o persone del mondo della sinistra, del centrosinistra, dell'associazionismo locale.
Che hanno chiuso questi mesi di lavoro, di dibattiti, incontri, pieni anche di polemiche, stappando due bottiglie di spumante davanti al palazzo comunale barberinese. Con tanto di "bagno collettivo" stile… Formula Uno.
LA FESTA DEL SI' – Davanti al palazzo comunale di Barberino Val d'Elsa
IL SERVIZIO DEL TG3 REGIONALE
di Matteo Pucci
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