BARBERINO TAVARNELLE – E’ di ieri la notizia del salvataggio e del rilancio della Ghiott Dolciaria, storica azienda della zona industriale della Sambuca.
“Ci siamo incontrati al tavolo di unità di crisi della Regione Toscana – spiega il segretario della Flai Cgil di Firenze, Francesco Baccanelli – aperto a ottobre 2023 su richiesta della Flai Cgil di Firenze con l’attivazione del Patto del lavoro del Chianti, dopo lo sciopero con presidio delle lavoratrici e dei lavoratori della Ghiott, per la messa in liquidazione volontaria della storica fabbrica di cantuccini in difficoltà finanziarie”.
“Dopo circa 7 mesi di vertenza – commenta – dopo vari incontri al tavolo di crisi regionale con le istituzioni locali, la Cgil del Chianti e la Flai Cgil Firenze, Confindustria e la proprietà della Ghiott srl sono riuscite a trovare un percorso continuità produttiva allo storico stabilimento nonostante la difficile situazione”.
Pure Stagioni, azienda appartenente al settore dolciario agroalimentare della Toscana, con affitto di ramo d’azienda farà infatti ripartire Ghiott ferma da novembre, assicurando il mantenimento dei livelli di occupazione e dei trattamenti retributivi e contributivi delle sette lavoratrici e del lavoratore rimasti in forza.
“La nuova società – sottolinea Baccanelli – ha creduto nello storico prodotto Ghiottini-cantuccini e ha intenzione non solo di ripartire con la produzione ma anche di rilanciare lo stabilimento di Barberino Tavarnelle”.
Nella sede dell’unità di crisi della Regione, l’amministratore delegato di Pure Stagioni ha illustrato il piano industriale: sono stati fatti già investimenti per la messa in sicurezza del sito produttivo e i necessari passaggi con i vecchi clienti per cercare di recuperare terreno dopo sette mesi di stop.
“Le lavoratrici e il lavoratore finalmente, dal mese di aprile, riprenderanno lo stipendio – evidenzia il segretario della Flai Cgil – Un sospiro di sollievo, anche perché le mensilità di gennaio, febbraio e marzo 2024 ancora non sono state versate e rientreranno nel concordato della vecchia società. Così come ci sono ritardi nel versamento del Tfr di chi, anche a malincuore, si è trovato costretto ad abbandonare Ghiott”.
Tutte le parti interessate, in primis i lavoratori rimasti, hanno creduto nella loro professionalità e nel prodotto sfornato nell0 stabilimento di via Sangallo, convinti che una storia imprenditoriale così gloriosa non potesse finire così.
“Il futuro del sito produttivo – riprende Baccanelli – è ancora da scrivere, da ricostruire, ma siamo fiduciosi. Andranno recuperate in produzione figure professionali che sono state perse nel corso della vertenza”.
“Speriamo che, lavorando tutti insieme per l’obiettivo – conclude – si possa riuscire nel tempo a tornare allo stesso numero di maestranze presente negli anni passati nello storico stabilimento”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA