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giovedì 5 Giugno 2025
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    L’Emporio solidale della Misericordia aiuta associazioni e famiglie di tutta Italia

    Con una ventina di volontari, attraverso il riciclo di indumenti e oggetti di vario genere, viene dato sostegno alle tante situazioni di disagio aumentate soprattutto nel dopo Covid

    BARBERINO TAVARNELLE – Magliette, pantaloni, golfini, giacche. Sono gli stessi volontari ad indossare gli abiti usati, in buono stato, dell’Emporio solidale di Barberino Tavarnelle mentre allestiscono gli scaffali e gli spazi espositivi.

    Accolgono e selezionano gli oggetti che arrivano dall’esterno, predispongono scatole destinate ad offrire un aiuto concreto alle famiglie disagiate. Il riuso e il riciclo di indumenti e oggetti di vario genere è testimonial per la realtà solidale della Misericordia, presieduta da Paolo Naldini, che opera a titolo volontario a favore dell’Emporio del Riuso e della Solidarietà di Barberino Tavarnelle.

    Accompagnate da sguardi e sorrisi consapevoli di rendersi utili per la comunità, sono tante le mani che si adoperano per dare una risposta a chi vuole liberarsi di oggetti finiti in soffitta e che possono essere destinati, prima di diventare rifiuto, a chi si trova in condizioni di difficoltà sul piano economico e sociale, nel territorio locale e nazionale.

    Il cerchio del sostegno solidale è nato da uno slancio volontario di alcune cittadine e cittadini di Barberino Tavarnelle nel 2013. Trasferitosi negli anni in vari ambienti, ora stabile nei locali di proprietà comunale nell’ex scuola elementare di Barberino Val d’Elsa (via Mannucci), si estende e disegna un perimetro sempre più ampio, un raggio di azione che tocca varie aree della Toscana e del sud Italia.

    “Grazie ad un organico di una ventina di persone che danno il loro contributo spontaneamente – dichiarano gli operatori – il nostro centro offre sostegno a tante realtà in situazioni di disagio, aumentate in maniera considerevole soprattutto nel dopo Covid”.

    “Prepariamo periodicamente varie spedizioni di oggetti e indumenti destinati ad una Casa Famiglia di Montevarchi – continuano gli operatori –  all’associazione Pantagruel di Firenze, al quartiere Zen di Palermo, al Centro di Vicofaro e abbiamo da poco attivato una collaborazione con l’associazione Figli in famiglia onlus di Napoli”.

    “Da qualche tempo inoltre coltiviamo un contatto diretto con la Parrocchia di San Pancrazio, nel territorio sancascianese, che ha attivato un progetto a sostegno del Burkina Faso – spiegano ancora gli operatori – la nostra è una dimensione che tende una mano in uno spirito di cittadinanza attiva, sostenuto da impegno, consapevolezza e attenzione alle famiglie più deboli e alle fragilità che aumentano costantemente in particolar modo a seguito degli effetti negativi della pandemia”.

    L’Emporio solidale può garantire un’apertura quotidiana, tutti i pomeriggi compreso il sabato pomeriggio e il mercoledì mattina, in virtù di un contributo ottenuto dalla Fondazione Intesa San Paolo.

    Fanno sapere che vi si può trovare davvero di tutto: biancheria, indumenti, accessori, scarpe, coperte, oggetti per la casa, giocattoli, piccoli mobili, biciclette, giocattoli, piccoli elettrodomestici e attrezzature tecnologiche. 

    Le offerte vengono destinate a progetti solidali della Misericordia di Barberino Tavarnelle sul territorio. “Di un’esperienza locale così utile e importante non solo per la nostra comunità ma anche per altre zone d’Italia che richiedono aiuti umanitari – dichiara il sindaco David Baroncelli – c’è da essere pienamente fieri”.

    “L’Emporio della Misericordia, con il suo profondo e radicato senso di responsabilità civile, rappresenta un esempio non solo sul piano ambientale per la pratica virtuosa del riuso che stimola e condivide con i cittadini, ma soprattutto sul piano educativo e sociale” spiega ancora Baroncelli.


    “Una comunità che aiuta i più fragili – continua il sindaco – attraverso un impegno quotidiano insegna a tendere verso l’altro con rispetto, a costruire relazioni basate sui principi della tolleranza, dell’accoglienza e della conoscenza reciproca”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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