TAVARNELLE – "La Misericordia di Tavarnelle e Barberino ed il Fondo di Solidarietà e le associazioni partecipanti e firmatarie del presente appello, avuta la notizia della possibile apertura di una sala giochi e scommesse nel pieno centro di Tavarnelle, intendono fare presente alle autorità ed alla popolazione la pericolosità sociale di tale iniziativa, il danno economico che tale iniziativa produrrà in molte famiglie locali e la completa inutilità per il tessuto economico-commerciale del paese di questa nuova attività".
E' la presa di posizione ufficiale che arriva dalla Confraternita di via Naldini, firmataria di un appello pubblico assieme a Fondo di Solidarietà, circolo Mcl Tavarnelle, circolo ricreativo e culturale “La Rampa” Tavarnelle, Società Filarmonica “Giuseppe Verdi” di San Donato in Poggio, in seguito alla notizia che questa possibilità potrebbe essere davvero concreta.
In un territorio, lo ricordiamo, in cui i circoli per prima (Mcl e Crc La Rampa a Tavarnelle, La Filarmonica a San Donato in Poggio) hanno da sempre respinto la possibilità di installare slot e videopoker, con tanto di pubblico riconoscimento da parte dell'amministrazione comunale.
"La ludopatia – proseguono – ha assunto proporzioni allarmanti in tutta la nostra Nazione ed i nostri comuni non sono esenti da questa piaga. Sfortunatamente questa vera e propria dipendenza va a colpire specialmente le persone più fragili e bisognose di aiuto, le quali affidano la soluzione dei loro problemi economici alla fortuna, gettando così anche i pochi soldi di cui dispongono".
"Consapevoli che da un punto di vista legale questa iniziativa non può essere impugnata – sottolineano – rivolgiamo un accorato appello all'imprenditore che ha preso questa iniziativa ed al proprietario del fondo in cui verrà aperta questa attività, perché riflettano sul danno che essa porterà a molte persone ed all'incremento di povertà che in maniera indiretta toccherà tutta la comunità".
"Per il ruolo che svolgiamo nella società – concludono – siamo perfettamente consapevoli della crisi economica che stiamo vivendo e che non è facile oggi per il proprietario di un immobile, anche centrale, trovare da affittare un fondo commerciale. Considerando tutto questo ci permettiamo di chieder loro di rinunciare a questa iniziativa per non procurare un male ulteriore all'interno di molte famiglie del territorio".
di Redazione
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