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martedì 10 Dicembre 2024
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    Paolo Staccioli e Danilo Fusi due mondi che si incontrano nella profondità de “Il linguaggio degli occhi”

    La mostra "a quattro mani" inaugura la stagione espositiva 2022 di Palazzo Malaspina, un palcoscenico di particolare pregio che fonde storia, cultura e contemporaneità

    SAN DONATO IN POGGIO (BARBERINO TAVARNELLE) – Due mondi diversi, due linguaggi espressivi, lontani e vicini allo stesso tempo, che si ritrovano e si intrecciano nella forza dello sguardo, in un linguaggio che evoca, racconta, ricorda con la potenza veritiera, e mai ingannevole, degli occhi.

    Per vedere la realtà riflessa nello specchio dell’anima con le propaggini del cuore.

    Lo scultore Paolo Staccioli e il pittore Danilo Fusi, amici di infanzia, entrambi scandiccesi, creano nel nome della cultura contemporanea post-pandemica un nuovo punto di contatto e di visioni interpretative, un’inedita fusione di percorsi ed esperienze attraverso l’allestimento curato da Gabriele Silvestri.

    E’ la mostra “Il linguaggio degli occhi” che ha apderto i battenti a San Donato in Poggio, nel comune di Barberino Tavarnelle.

    Si tratta della prima manifestazione di un ricco programma di eventi espositivi, promosso e organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Barberino Tavarnelle, che fa approdare a Palazzo Malaspina, fulcro artistico del borgo medievale di San Donato in Poggio, alcune delle migliori espressioni di arte contemporanea, italiana e straniera, fino al prossimo autunno.

    Una cinquantina i capolavori complessivi che danno forma all’allestimento, selezionati dalla produzione dell’uno e dell’altro artista, disposti in tutti gli spazi dell’edificio rinascimentale che si compone di tre piani.

    I guerrieri e le guerriere, i viaggiatori e le viaggiatrici, figure antropomorfe dai tratti non definiti di Paolo Staccioli dialogano, sorvegliano, proteggono i volti classici, gli sguardi ben delineati, tutti femminili, di Danilo Fusi.

    Gabriele Silvestri

    “Prendendo spunto da un pamphlet dell’economista Carlo Maria Cipolla – spiega Gabriele Silvestri – che racconta di una storia d’amore tra due persone appartenenti a ranghi sociali differenti ho voluto sottolineare che, anche se distanti, due dimensioni, due stili artistici possono incontrarsi e completarsi”.

    “Se da un lato i soggetti di Staccioli – entra nel dettaglio – si pongono a presidio della fragilità umana, dall’altro anche lo sguardo, colorato di giallo dei personaggi femminili di Fusi, esprime vigilanza, attenzione, memoria, testimone di una volontà di ricerca e analisi della profondità e dell’intensità della realtà circostante”.

    In quasi tutte le sale gli artisti si ritrovano insieme, “segno che l’unione fa la forza – precisa il curatore – ce ne sono poi alcune che accolgono la produzione di Staccioli con i suoi capolavori in bronzo e ceramica e quelle dove spiccano le pitture a olio di Fusi dedicate ai volti delle star del cinema internazionale”.

    La mostra è arricchita dalla performance di lettura di Ines Ricciardi e Matteo Alaimo.

    “Finalmente, dopo lo stop imposto dalla pandemia, ripartiamo con un cartellone di eventi artistici di qualità e il connubio che da anni promuoviamo nei nostri borghi in cui convivono territorio, spazi storici e urbani e arte pubblica – commenta l’assessore alla cultura Giacomo Trentanovi – si ripropone come la formula più accattivante rivolta a chi risiede e chi viene a visitare il nostro bellissimo Chianti, nel quadro dell’opera di valorizzazione di Palazzo Malaspina abbiamo confezionato un ricco programma di iniziative e attività culturali che avrà come comune denominatore l’arte contemporanea, contemplata in tutte le sue forme espressive, dalla scultura alla pittura”.

    La mostra è visitabile fino al 15 maggio. Ingresso gratuito.

    Orari di apertura. Fino al 31 marzo venerdì – sabato – domenica dalle 16 alle 19. Dal 1 aprile lunedì – giovedì dalle 16 alle 19, martedì dalle 10 alle 13 venerdì – sabato – domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Info: Ufficio Cultura, e.mail: cultura@barberinotavarnelle.it.

    Danilo Fusi

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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