BARBERINO VAL D'ELSA – E' bastato un commento su Facebook dell'ex sindaco di Barberino Val d'Elsa, Michele Bazzani, a far salire la temperatura nel percorso verso il referendum per la fusione fra Barberino e Tavarnelle.
E' entrata infatti nel vivo la fase decisiva, che vedrà i cittadini alle urne l'11 e 12 novembre. Una fase nella quale i due sindaci in carica, Giacomo Trentanovi a Barberino e David Baroncelli a Tavarnelle, stanno facendo la loro campagna per il Sì.
E proprio su questo verte il post di Bazzani, che sulla fusione ha idee diametralmente opposte. Ma che in questo caso contesta il metodo.
MICHELE BAZZANI – E' stato sindaco di Barberino Val d'Elsa
L'ACCUSA DI BAZZANI
"Due sindaci – scrive l'ex sindaco – che dovrebbero essere istituzioni e rappresentare tutti, che invece fanno propaganda sfrenata per il Sì, utilizzando soldi pubblici per la medesima propaganda sono la più grande vergogna degli ultimi anni nei nostri comuni".
"Questione gestita malissimo – rincara Bazzani – con diffusione di dati falsi. Non ce la faremo passare liscia".
LA REPLICA DI TRENTANOVI
Ed ecco, a stretto giro, e sempre affidata ai canali social, la replica del sindaco Giacomo Trentanovi. Che inizia così: "Non ci tapperanno la bocca. Leggo che un ex sindaco di Barberino vorrebbe gli attuali sindaci di Barberino e Tavarnelle in silenzio, senza dire in giro la propria opinione verso il referendum su cui si giocherà il nostro futuro, arrivando a minacciare di non farla passare liscia. Tralascio la tristezza di vedere parole così da un ex amministratore e vado al sodo".
"Per quanto mi riguarda – dice – mi sento pronto ad essere denunciato ed a difendermi da ogni accusa a partire da ora, in ogni sede. Ho la coscienza a posto su tutto, sto lavorando perchè sono convinto che la fusione sia una grande occasione per il futuro nostro e dei nostri figli e viceversa vedo grandi rischi per il nostro territorio".
"La mia attività di propaganda per il Sì – prosegue – deriva dal mandato conferito dai cittadini e dalla deliberazione del consiglio comunale di Barberino che rappresenta la nostra comunità passata nello scorso aprile (in quella seduta aperta in cui espressero il loro favore decine di cittadini) con un solo voto contrario (non è colpa mia se dei consiglieri dell'opposizione ne è rimasto fino al voto soltanto uno, evidentemente avranno avuto i loro buoni motivi). La farò, ne stiano certi, fino all'ultimo giorno di campagna referendaria".
"Il sindaco – rilancia – rappresenta tutti ma ha una propria visione delle cose ed ha tutto il diritto di lottare per affermarla. A maggior ragione su una questione ampiamente trasversale dove il sostegno al Sì sta arrivando anche da persone e dirigenti che per propria cultura e formazione stanno fuori dal campo della maggioranza di centrosinistra che governa i comuni. Viceversa i cittadini hanno il diritto di essere informati su una decisione così importante".
"L'11 e 12 novembre votate Sì – conclude – per fare un passo avanti nel nostro futuro e per non tornare indietro come qualcuno vorrebbe. C'è bisogno di tutti, parlate con amici e parenti: conquistiamoci il nostro futuro".
di Matteo Pucci
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