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giovedรฌ 25 Aprile 2024
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    Quale futuro per il nostro territorio? “Andare oltre la visuale del Chianti a vocazione prevalentemente rurale”

    Intervento di Stefano Fusi: "Diversificazione produttiva nostro punto di forza. Serve un Patto Territoriale per la crescita sociale, economica, culturale e ambientale"

    BARBERINO TAVARNELLE – Prosegue sulle pagine del Gazzettino del Chianti il dibattito sul Chianti che sarร .

    Su quello che ci ha detto questa crisi causata dal Covid-19 (tuttora in corso). Gli spunti da raccogliere per pianificare un rilancio che sia duraturo nel tempo.

    Un dibattito che si sta sviluppando ospitando pareri di chi, ad esempio, il Chianti lo ha amministrato.

    # Paolo Saturnini: โ€œAlcune idee per il Chianti post-Covid. Una terra da tenere (tutta) come un giardinoโ€

    # โ€œUrbanistica, arte, agricoltura, infrastrutture, turismo, circoli: alcune idee per il Chianti del futuroโ€

    Stavolta tocca a Stefano Fusi, a lungo sindaco del Comune di Tavarnelle, dare una sua accurata lettura della situazione chiantigiana.

    Ho letto con piacere ed interesse le riflessioni di Saturnini ed Allodoli, ne apprezzo lo spirito e molte proposte avanzate.

    Vorrei allargare la discussione andando oltre la visuale del Chianti a vocazione prevalentemente rurale.

    Il nostro รจ un territorio articolato e complesso dove si integrano felicemente storie e contesti che ad una analisi superficiale possano anche apparire in contraddizione ma invece ne costituiscono la vera forza e la piรน profonda struttura.ย 

    Il Chianti fiorentino in particolare si caratterizza per un felice equilibrio, una virtuosa armonia fra i vari settori che ne hanno fatto la ricchezza sociale, economica, culturale ed ambientale: agricoltura, turismo, industria artigianato, ambiente e bellezza di un paesaggio creato e modellato dallโ€™ azione e dal lavoro dellโ€™uomo nei secoli.

    In questo contesto le importanti realtร  industriali ed artigianali presenti e con produzioni di eccellenza ed innovative generano non solo ricchezza economica ma diffusi e qualificati saperi e conoscenza tecnico scientifica, coscienza sociale e politica.

    E fungono anche da incentivo per i settori dellโ€™agricoltura e del turismo, oltre ad avere una presenza importante di attivitร  di trasformazione di prodotti agricoli e di produzione di impianti tecnologici agroindstriali.

    Questa diversificazione produttiva ed economica costituisce un vero punto di forza perchรฉ non solo offre maggiori opportunitร  ma che consente anche di avere una capacitร  di adatttamento alle eventuali situazioni di crisi dei singoli settori.

    La pesante crisi economica e sociale dovuta alla pandemia Covid-19 evidenzia e rende ancora piรน strategica questa nostra qualitร  e ricchezza territoriale.

    Basta guardare a cosa sta succedendo alla cittร  di Firenze, troppo dipendente dalla filiera economica legata al turismo e che adesso deve fare un profondo ripensamento del proprio modello di sviluppo.

    Servirebbe anche una visione diversa della Cittร  Metropolitana, frutto di una forte e virtuosa interazione politica, sociale, economica fra tutti i territori che ne fanno parte e che costituiscono una vera ricchezza, non un indistinto โ€œcontado” che ruota attorno alla cittร  di Firenze.

    Sono convinto che la situazione che stiamo vivendo ci impone di riaffermare i valori a cui le comunitร , le forze sociali e politiche presenti nel nostro territorio si sono ispirate negli ultimi decenni e con successo e dai quali poi discendono le scelte strategiche: la crescita sostenibile sociale, ambientale ed economico che tradotto significa lotta alla povertร , alla marginalitร  ed alle diseguaglianze, qualitร  e dignitร  del lavoro, comunitร  solidali ed inclusive, societร  aperta ed inclusiva anche per i nuovi italiani.

    Lโ€™economia circolare, una sfida strategica e quindi azioni non solo nel campo del ciclo dei rifiuti, dove sono sati raggiunti risultati davvero importanti, ma anche della tutela delle risorse idriche, del lavoro e della produzione, della mobilitร , del consumo, del tempo libero. Il Chianti ha tutte le caratteristiche per diventare un laboratorio del โ€œgreen deal”.

    Lโ€™Importanza strategica del lavoro, della difesa della qualitร  e dignitร  del lavoro, della tutela dei diritti dei lavoratori. Lotta alle forme crescenti di sottocupazione, sfruttamento e selvaggio precariato.

    Occorre in particolare contrastare con tutti i mezzi il fenomeno che purtroppo come sappiamo ha iniziato a diffondersi anche da noi del caporalato in agricoltura, non lasciando il compito solo agli organi di controllo, con forti azioni di carattere sociale, culturale e politico.

    La presenza diffusa delle infrastrutture immateriali fondamentali quali i servizi sociali, sanitari e lโ€™istruzione e la formazione, la cultura e la conoscenza.

    Il livello รจ sicuramente buono ma occorre fare di piรน, avere maggiori risorse impegnate, maggiore integrazione delle politiche fra a livello metropolitano e con la Regione.

    Nel campo sanitario un obiettivo importante รจ la realizzazione delle Case della Salute anche in Chianti, strutture pubbliche fondamentali per il rilancio e la gestione della medicina di base territoriale.

    La loro necessitร  รจ appara ancora di piรน con la pandemia che si combatte facendo prevenzione nel territorio e solo in parte con le cure in reparti ospedalieri specializzati.

    Penso che occorrerebbe elaborare una sorta di โ€œPatto territoriale” con lโ€™obiettivo ambizioso di cercare di indirizzare favorire lo sviluppo locale che non รจ ovviamente solo aumento del PIL locale ma crescita consapevole complessiva sociale, economica, culturale ed ambientale.

    Per questo serve ovviamente uno sforzo, una volontร  collettiva ed ovviamente una forte e stretta collaborazione fra le amministrazioni comunali e le forze sociali, economiche, politiche ed associative presenti nel territorio.

    In questa visione anche importanti progetti quali ad esempio il Distretto Rurale devono perseguire parallelamente alla valorizzazione e promozione del territorio e delle sue eccellenze produttive, vino, olio e turismo, anche obiettivi strategici quali il rispetto dei diritti e dignitร  dei lavoratori agricoli e la tutala ambientale del territorio.

    Una azione concreta potrebbe essere quella di rilanciare la โ€œCarta del Chianti” estendendola alla ricerca ed innovazione per la riduzione dellโ€™uso dei pesticidi di sintesi i pesticidi utilizzati nelle colture agricole, con evidenti vantaggi sia di tutela della salute che rispetto dellโ€™ambiente.

    Altra azione potrebbe essere il rilancio di programmi e progetti per la riqualificazione delle zone industriali ad esempio facilitando interventi di rimozione dei diffusi tetti in cemento amianto (eternit) con coperture in pannelli solari, introducendo impianti di cogenerazione energetica, favorendo processi di ricerca e di innovazione tecnologica.

    La pandemia con tutti i suoi effetti ci spinge a rivedere paradigmi che fino ad ieri ritenevamo quasi utopici e che invece diventano attuali e possibili: lavorare meno per lavorare tutti.

    Avere ritmi piรน lenti, piรน tempo libero per la propria vita, maggior tempo per stare con i propri cari, sviluppare le proprie attitudini, poter proseguire ed ampliare lo studio, la propria cultura e conoscenza, poter dedicare maggior tempo allโ€™impegno sociale ed alle relazioni sociali.

    Ricordo con piacere il progetto e lโ€™impegno allora di Paolo Saturnini come sindaco di Greve e presidente dellโ€™associazione Cittร  Slow e credo che il Chianti possa essere ancora un laboratorio per questo diverso stile di vita, che passa attraverso anche la riscoperta della vita nei piccolo borghi ed in campagna, adesso fruibili maggiormente grazie anche alla possibilitร  dimostratasi concreta ed efficace concreta dello smart working.

    Occorrono perรฒ sistemi di mobilitร  adeguati e soprattutto idonei collegamenti i che invece sono attualmente carenti.

    Sono in partenza anche nel Chianti progetti di nuove reti telematiche grazie a importanti risorse pubbliche, occorre la giusta attenzione perchรฉ si vada a coprire adeguatamente tutto il territorio colmando le forti carenze presenti nelle arre rurali e nei borghi minori.

    Una nuova visione, un nuovo โ€œpatto” del e per il Chianti diventa necessario anche per aiutare a contrastare il fenomeno negativo, segnalato anche da Allodoli, del ristagno demografico.

    A partire dalla pesante crisi economica e finanziaria scoppiata nel 2008 si รจ invertita la tendenza che si era consolidata nei decenni precedenti allo spostamento di residenti dallโ€™area di Firenze verso il Chianti, e adesso sono piรน coloro che decidono di andare a vivere in cittร .

    Anche per questo ritengo sia necessario ridare attrattivitร  al nostro territorio per consentire che i nostri giovani possano fare qui il loro progetto di vita.

    Sono importanti nuove soluzioni abitative, servizi, trasporti e mobilitร  adeguati. Sarebbe inoltre molto necessario aiutare il piรน possibile la crescita della natalitร .

    Nei nostri Comuni nascono pochi bambini ed il saldo demografico รจ fortemente negativo.

    Questo nonostante il contributo arrivato dalle famiglie di migranti provenienti da altri Paesi europei ed extraeuropei che hanno deciso ed avuto lโ€™opportunitร  di vivere e lavorare qui. E sono diventati a tutti gli effetti nuovi cittadini del Chianti.

    Stefano Fusi

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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