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mercoledì 8 Maggio 2024
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    Questione Deta, duro attacco del Comitato al sindaco Baroncelli: “Accetta supinamente le decisioni”

    "Lui e i suoi collaboratori dovrebbero prendersi cura di controllare che tipo di ordinanza si sta firmando, come abbiamo fatto noi cittadini senza cariche pubbliche"

    BARBERINO TAVARNELLE – Ormai sull’ampliamento della Deta (oltre che sulla sua attivitĂ  ordinaria) è scontro aperto. In particolare fra il Comitato tutela e difesa della Vald’Elsa e il sindaco David Baroncelli.

    # “Distilleria Deta spenta di notte e sotto costante controllo”. Il sindaco: “Agiamo con i fatti”

    “Ci fa sentire a disagio – dicono – replicare al duro attacco fatto dal nostro Sindaco al nostro Comitato e a tutta la cittadinanza. Il sindaco Baroncelli è stimato per tanti meriti, non in ultimo la sua grande cultura e ci lascia basiti che si trinceri dietro l’affermazione che il provvedimento di sospensione “è stato adottato su proposta degli enti competenti, in primis Arpat, dopo controlli e verifiche in loco”. E ancora, “indotto Arpat ad indicare il limite di un metro e mezzo al secondo sulla base dell’analisi delle condizioni microclimatiche nottegiorno””.

    “Forse – dicono dal Comitato – la conoscenza della scala dei venti prevede delle competenze tecniche specifiche, che non rientrano negli studi umanistici, ma noi, modesti abitanti del territorio, siamo riusciti a farci i conti, e convertire in Km orari la velocitĂ  del vento che è pari a km 5,4 oraria e leggere sulla scala dei venti che la deroga dell’impedimento al lavoro della distilleria Deta avviene in una modalitĂ  chiamata nella scala dei venti “bava di vento”, quasi vicina alla calma piatta! Solo per completezza di dati per i lettori dopo i 6 km orari il vento si chiama brezza leggera”.

    “Noi – aggiungono – ci aspettiamo dal nostro sindaco che si preoccupi della salute cittadinanza che lo ho eletto, e non accetti supinamente i dettami di altro ente, il quale magari, involontariamente, non aveva ben analizzato la reale portata di un metro e mezzo al secondo. Lui e i suoi collaboratori dovrebbero prendersi cura di controllare che tipo di ordinanza si sta firmando, come abbiamo fatto noi cittadini senza cariche pubbliche”.

    “Inoltre – accusano – in merito alla tanta decantanta ordinanza, parimenti c’è la concessione di sparare piĂą in alto i fumi, dei quali ancora non abbiamo notizie certe circa la mappa delle ricadute, ma un fatto c’Ă© ed è oggettivo: il nostro sindaco è offeso perchè non siamo felici che per otto ore a notte, per un mese, non soffriremo del fetore insopportabile e dei fumi che ci irritano gli occhi e seccano la gola”.

    “Ma la cosa non sta perfettamente così – rilanciano – spesso la notte i fumi ci sono lo stesso, ma al di lĂ  di questo, vorremmo avere la certezza di poter vivere, tutte le ventiquattr’ore della giornata, in un clima salubre e godere dei profumi della Toscana: l’iris, le ginestre, le rose, i sentori delle erbe delle nostre colline, il rosmarino, il timo, l’erba bagnata, profumi che in tutta la zona non avvertiamo piĂą e che i nostri bambini non conosceranno”.

    “Noi siamo sempre stati disponibili e propositivi – continuano – il sindaco spesso ha peccato di qualche omissione nella comunicazione ed inesattezze. Siamo lieti che l’Asl stia facendo accertamenti, considerato che al tavola della conferenza dei servizi, secondo quanto da lei affermato durante i nostri incontri, non sie era mai presentata. Cosa a che noi era molto dispiaciuta apprendere e avere la consapevolezza che lei non avesse pressato abbastanza per avere un supporto indispensabile in scelte che potevano compromettere la salute dei suoi cittadini della quale il sindaco è responsabile”.

    “Il sindaco – ricordano in conclusione – ha avuto il nostro sostegno, sapevano che gli stava a cuore il Chianti nell’Unesco ed estendere la bandiera arancione su tutto il terrritorio barberinese. Ora sarĂ  ricordato, assieme alle altre tante prestigiose torri, per la “Torre del Baroncelli” (il riferimento è al nuovo camino della Deta altro 60 metri, n.d.r.)”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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