BARBERINO TAVARNELLE – Si distanzia sempre di più dal percorso dell’amministrazione comunale, nel quale al momento è sempre in maggioranza, la visione di Sinistra Civica Ecologista, a Barberino Tavarnelle, sul tema della distilleria Deta.
“I dati pubblicati da Arpat nel mese di giugno – inizia SCE – hanno evidenziato una forte e certificata criticità delle emissioni odorigene, avvenuta continuativamente dal mese di ottobre 2021 fino a marzo 2022, durante la quale si sono registrati picchi oltre il triplo del valore limite consentito”.
“Questa pesante situazione – riprendono – ha portato, nel mese di aprile scorso, come noto, ad un provvedimento di diffida da parte degli enti competenti a carico della distilleria”.
“Prendiamo atto – proseguono – dell’attuale miglioramento riguardante le emissioni per i valori di Nox, PM10, COT, grazie all’installazione del nuovo elettrofiltro, ma riteniamo doveroso aggiungere, che nei dieci giorni di riapertura concessi all’azienda da Arpat nel mese di giugno, per quanto riguarda le sostanze odorigene, i miglioramenti non si sono visti, e le segnalazioni da parte dei residenti del territorio non si sono fatte attendere”.
“Riteniamo utile – incalzano – una migliore, continua e più tempestiva condivisione degli esiti della campagna di monitoraggio anche a fronte delle ultime prescrizioni e proposte rilasciate da Arpat sulla necessità di ulteriori misure da adottare sul piano autorizzativo”.
“Al riguardo e in un’ottica partecipativa – prosegue SCE Barberino Tavarnelle – suggeriamo all’amministrazione comunale di potersi avvalere, come già avvenuto in passato, dell’organizzazione di specifiche commissioni consiliari aperte, informative e di aggiornamento”.
“Riteniamo inoltre – rilanciano – che le attuali metodiche di monitoraggio, dovrebbero essere accompagnate da un potenziamento, e dalla dotazione di nuove apparecchiature e strumenti di rilevazione e misurazione dei parametri odorigeni, da parte dei principali soggetti e istituzioni coinvolte, in modo da poter costruire e sviluppare un modello di sistema, una buona pratica che può essere applicata non solo a livello locale ma su tutto il territorio regionale”.
“Del resto – ricordano – il Protocollo di Intesa approvato dai Sindaci (Barberino Tavarnelle, San Gimignano, Poggibonsi e Certaldo) e Regione Toscana, coinvolgeva appunto l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti”.
“Gli stimoli giunti dalla comunità – concludono – sono stati fondamentali per chiedere e proporre soluzioni sostenibili per l’ambiente e la salute dei cittadini. La sinergia tra istituzioni e cittadini è un elemento essenziale per poter conseguire obiettivi strategici in direzione di una vera e diffusa riconversione ecologica delle attività produttive presenti nel nostro territorio”.
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