spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
martedì 10 Settembre 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Sette donne per uno spettacolo che appassiona tutta la Sambuca: dietro le quinte del “Quasi uguale Show”

    Manila Bondi, Angela Campolmi, Alessandra Fanfani, Elena Burroni, Damiana Fusi, Monia Checcucci, Maria Cristina Ninci: ce lo raccontano... così

    SAMBUCA (BARBERINO TAVARNELLE) – Dopo circa due mesi dal sempre attesissimo “Quasi uguale Show” (che si è tenuto a metà giugno nell’ambito della Sagra dell’Ortica alla Sambuca) siamo pronti a svelarvi… i retroscena di questo grande evento che appassiona tutto il paese.

    A determinare l’enorme successo di questa serata, oltre ai partecipanti, c’è difatti un vero e proprio lavoro di squadra.

    Quello che possiamo vedere tutti noi, in qualità di spettatori, è solo l’esito e il punto di arrivo di un lungo “viaggio”, che parte da ben più lontano… .

    A raccontarcelo sono proprio le organizzatrici sambuchine, in particolare le registe Manila Bondi, Angela Campolmi, Alessandra Fanfani, le sarte Elena Burroni e Damiana Fusi, la parrucchiera Monia Checcucci e la truccatrice Maria Cristina Ninci.

    Se si fa un salto nel passato, arrivando a circa dieci anni fa, si scopre il reale motivo da cui tutto è partito.

    “L’idea nacque ad Angela Campolmi, in occasione della Sagra dell’Ortica – ci spiegano le registe – La Pro Loco di Sambuca cercava infatti qualcosa per riempire lo spazio della domenica sera, e così ci siamo messe in gioco”.

    Sulla scia del “Tale e quale show” condotto da Carlo Conti, le registe hanno immediatamente chiesto aiuto alle sarte, alla parrucchiera e alla truccatrice, che volenterose hanno accettato.

    “Mi allettava l’idea di dare un contributo al mio paese – commenta Monia Checcucci – Di offrire qualcosa di mio, anche di piccolo, al luogo in cui sono nata”.

    “E’ stato fin da subito curioso e stimolante pensare di poter condividere una tal esperienza con persone diverse – aggiunge Damiana Fusi – che nonostante le diverse fasce d’età, di credo e di pensiero, volessero semplicemente divertirsi e fare qualcosa di bello insieme”.

    Unite così le loro forze, hanno messo in piedi una vera e propria macchina operativa, che parte da febbraio e si conclude con la serata estiva.

    “Facciamo una prima riunione a febbraio – ci spiega Manila Bondi – in cui cerchiamo di scegliere i vari personaggi”.

    Questi ultimi vengono proposti dai partecipanti oppure dalle stesse registe, in virtù di una somiglianza fisica con l’artista da interpretare.

    “Successivamente mi metto alla ricerca di un’immagine di quel personaggio – prosegue Manila Bondi – affinché sia chiara a tutte noi l’esteriorità e la fisionomia che vogliamo replicare”.

    E’ qui che entra in gioco il lavoro di sarte, parrucchiere e truccatrici.

    “Il nostro ruolo è appunto quello di creare un abito da zero – ci raccontano le sarte – oppure, in altri casi, quello di riadattare e modificare vecchi vestiti per renderli il più possibile somiglianti all’originale”.

    Quello di Monia Checcucci, invece, è di sistemare parrucche o capelli a seconda dell’artista da imitare: “Ci dedico alcune ore al di fuori di quelle lavorative, cercando di ritagliarmi piccoli spazi nelle mie giornate libere”.

    Obiettivo di Mariacristina Ninci è, invece, quello di usare al meglio la propria abilità di make-up per una resa perfetta.

    Dopo questa prima fase, a partire dal mese di maggio, prendono il via le prove dei partecipanti. Alcuni di loro si “allenano” a casa, mentre altri si appoggiano per la coreografia al supporto delle organizzatrici.

    “Questo è sicuramente il momento più divertente – sorridono le registe – una volta a settimana infatti ci riuniamo tutti insieme, sopra il bar “Il Chiostro” per provare e perfezionare le varie imitazioni”.

    Inoltre, durante gli incontri, ciascun partecipante prova il proprio abito e l’eventuale parrucca.

    La sala si trasforma dunque in un teatro, guidato da una regia appassionata, con un grande palcoscenico su cui si esibiscono persone del posto, che mettono passione e cuore per il proprio paese.

    “Si respira tanta allegria – concludono le registe – Specialmente negli ultimi anni, in seguito all’arrivo di molti giovani che hanno fatto sì che generazioni diverse potessero diventare complici”.

    Divertente, impegnativo e gratificante sono i tre aggettivi con cui le sette organizzatrici si sentono di descrivere questa bellissima esperienza.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...