BARBERINO TAVARNELLE – Il pomeriggio di sabato 20 luglio a Tavarnelle sarà interamente dedicato, alla Pieve di San Pietro in Bossolo, alla storia e all’archeologia.
L’iniziativa rientra nella manifestazione “Le notti dell’archeologia” e si lega alle campagne di scavo che sono state effettuate presso la “nostra” meravigliosa pieve romanica.
Scavi che hanno portato alla luce un patrimonio culturalmente inestimabile, costituito da monete, ceramiche, sepolture. E che hanno dimostrato l’esistenza di un insediamento fin dall’epoca tardoantica (IV-VI secolo).
Dopo la presentazione degli scavi tenutasi il 9 luglio nella biblioteca comunale “Ernesto Balducci”, sabato tra le 17.30 e le 18.30 sarà possibile proprio “toccarli con mano” e scoprire in prima persona la “vita sotto la Pieve”.
Gli archeologi di Laboratori Archeologici San Gallo, cooperativa responsabile delle ricerche in concessione dal ministero della cultura, guideranno i presenti nell’area archeologica per illustrare le novità emerse dall’ultima campagna di indagine.
“Quest’anno – a parlare è don Franco del Grosso, parroco della chiesa di Santa Lucia al Borghetto fino allo scorso anno e da sempre interessato all’arte e all’architettura – ricorrono 1600 anni da quello in cui nel cimitero di Tavarnelle fu sepolta una donna, cosiddetta civis Alemanna”.
“La lapide fu ritrovata nel Settecento – prosegue – Purtroppo è andata perduta ma fonti storiografiche attendibili ne riportano il contenuto”.
“E’ la prima cittadina (civis) di Tavarnelle di cui si conosca il nome, appunto Alemanna – dice – Morì nel 524 d.C., come si evince dall’indicazione dei consoli in carica”.
“Era cristiana – spiega don Franco – Dunque questo ritrovamento è particolarmente importante, in quanto testimonia la presenza di una comunità cristiana agli inizi del V secolo, epoca nella quale il cristianesimo, inizialmente fenomeno urbano, si espanse nella campagna”.
Seguirà, dalle 18.30 alle 19.30, la visita del Museo di Arte Sacra di Tavarnelle a cura dell’Associazione Amici del Museo di Tavarnelle.
Saranno presentate le nuove acquisizioni e sarà brevemente spiegata la storia della conservazione dei tabernacoli eucaristici.
“Il museo – aggiunge don Franco – deve essere letto in chiave storica, artistica e antropologica. Al suo interno c’è una ridondanza di immagini della Madonna sorprendente”.
Per la visita degli scavi archeologici è consigliato indossare scarpe da trekking e un cappello per il sole.
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