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venerdì 26 Aprile 2024
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    Tessuti e scarpe d’arte in mostra al Museo di Arte Sacra. Il merletto Punto Tavarnelle è un patrimonio di saperi

    Dove e come è possibile ammirare questo ricamo "autoctono": il sogno delle merlettaie è quello di non disperdere questo tesoro, e trasmetterlo alle nuove generazioni

    BARBERINO TAVARNELLE –  Il merletto storico paragonabile a un’opera d’arte.

    Abiti da sposa, copriletto, tovaglie, cestini, scendiletto e persino scarpe, indossate dalle grandi dive del cinema sono alcuni dei più rari pezzi realizzati con la tecnica del merletto “autoctono” di Tavarnelle che arricchiscono le sale espositive del Museo di arte sacra alla Pieve di San Pietro in Boccolo.

    Insieme alle tavole pittoriche del Medioevo, si ammirano nelle loro teche e sui mobili d’epoca i merletti d’arte di un punto che nasce e si sviluppa a Tavarnelle dai primi del Novecento.

    Una tappa obbligata per visitatori e cittadini nei mesi estivi durante i quali il museo è aperto e fruibile.

    È il sindaco David Baroncelli ad invitare a visitare il museo di arte sacra adiacente alla Pieve di San Pietro in Bossolo, gestito da don Franco Del Grosso, parroco di Tavarnelle, e dagli Amici del Museo di Tavarnelle.

    I capolavori sono stati realizzati dalle merlettaie di Tavarnelle: come le scarpe divenute famose in tutto il mondo che hanno calzato i piedi di Elisabeth Taylor, Audrey Hepburn, Jacqueline Kennedy Onassis, la principessa Maria Adelaide Bastogi-Borghese.

    Un centrotavola in Punto Tavarnelle

    “Arte sacra e arte dell’ago dialogano armoniosamente – commenta il sindaco David Baroncelli – le sale espositive del Museo di arte sacra di Tavarnelle custodiscono come un patrimonio di valore inestimabile il merletto Punto Tavarnelle”.

    “Una tecnica che nasce ai primi del ventesimo secolo – spiega – dall’inventiva di una suora, unisce e mette in collegamento le testimonianze della grande pittura toscana e l’alto artigianato artistico femminile, patrimoni d’arte e professione che hanno contribuito a valorizzare e ad elevare il prestigio del territorio chiantigiano”.

    Le tavole degli artisti Meliore, Neri di Bicci, Coppo di Marcovaldo, Iacopo Da Empoli, Pier Dandini, vissuti e attivi nei secoli XIII-XVIII, impreziosiscono le pareti delle sale espositive e condividono lo spazio con i manufatti ricamati che per un secolo hanno appassionato e dato lavoro a centinaia di donne. Realizzati sull’uscio di casa, i capolavori sono stati venduti ed esportati in tutto il mondo.

    Anche Ferragamo, la nota maison della calzatura, prima della seconda guerra mondiale, apprezzò il merletto di Tavarnelle tanto da utilizzarlo per la creazione di scarpe realizzate appunto con la tomaia di merletto.

    Fu così che le abili mani delle merlettaie di Tavarnelle ricamarono per le star del cinema internazionale come Liz dagli occhi viola, l’adorabile “Sabrina” amata da Humphrey Bogart, Lady Kennedy, le principesse e le donne dell’alta società. Alcuni di questi esemplari sono conservati presso il Museo Salvatore Ferragamo di Firenze. 

    “Le ricamatrici, rimaste davvero in pochissime oggi – sottolinea in conclusione il sindaco Baroncelli – continuano a produrre e a coltivare la loro passione con il desiderio di trasmetterla alle nuove generazioni”.

    Sscarpe e cuffie in Punto Tavarnelle

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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