CHIANTI FIORENTINO – “L’emergenza energia adesso è passata in sordina, ma rimane il vero nodo irrisolto del nostro sistema industriale. Lo era prima della guerra, lo è ora e temo lo sarà nei prossimi anni”.
A dirlo è Claudio Tongiani, presidente di Confindustria Fiorentina Sud – Chianti sezione di Confindustria Firenze, a margine del Chianti Economic Forum svoltosi ieri, venerdì 3 febbraio, alle Cantine Antinori nel Chianti Classico.
Del resto il filo conduttore dell’edizione 2023 era in tema: “RePower Chianti: energie per il futuro”, in cui si è trattato di sostenibilità transizione ed energia
“Non lasciamoci prendere dai facili entusiasmi perché le bollette calano adesso – sono state ancora parole di Tongiani – leggo di un 20% circa, perché siamo ancora in un momento di scarsità globale e non abbiamo trovato delle alternative stabili per sostituire il gas”.
“Gli imprenditori – ha proseguito Tongiani – anche e soprattutto di un territorio produttivo e operoso come il nostro, sanno bene che la tempesta non è superata, tutt’altro”.
“E se le aziende rallentano, il sistema si ferma – ha ammonito – Si stima che ci siano oltre 60 mila posti di lavoro a rischio in Toscana per l’impatto della crisi energetica. Per questo, occorre proseguire nel percorso verso una nuova politica energetica”.
“Ritengo l’impegno per le fonti rinnovabili lodevole – ha tenuto a sottolineare – ad oggi non sono in grado di sostenere da sole il fabbisogno del sistema”.
“Bene la geotermia – ha elencato – bene l’osteggiatissimo fotovoltaico ma non possiamo rinunciare alle fonti fossili per lo meno nel medio-breve periodo; quindi, sì al rigassificatore di Piombino che spero non faccia la stessa fine del progetto gassificatore a Empoli”.
“Ci vuole uno sforzo di responsabilità e di concretezza da parte di tutti – ha concluso – dalla politica ma anche dalle comunità”.
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