LUCIGNANO/SAN PANCRAZIO – Inizia da Ortimino e Lucignano la storia di Erica Fulignati, una ragazza di 27 anni, residente a Ortimino, ma anche un po’ a Lucignano, dove la sua famiglia gestisce da sempre il piccolo negozio di alimentari molto conosciuto in tutta la zona, fino a San Pancrazio, San Quirico, Cerbaia… .
La raggiungiamo in videochiamata, in quella che è diventata ormai da oltre due anni la sua nuova casa: per farci raccontare come si arriva a Vienna a fare la guida turistica in uno dei più prestigiosi musei della città.
Erica per prima cosa ci racconta che fin da piccola era un’appassionata di Sissi, passava i pomeriggi a guardare prima il cartone animato, e poi le serie tv insieme alla nonna.
Poi la passione per le lingue e per lo studio in generale: prima la scelta del liceo linguistico, poi la laurea in lingue a Pisa, fino al Master all’università di Padova dove incontra una professoressa di ungherese. Che la sostiene e soprattutto la spinge a concludere l’anno all’estero, grazie al progetto Erasmus.
“Io sono sempre stata una di quelle ragazze che non avrebbero mai pensato di andare via di casa all’estero a fare esperienze da sola” ci dice subito Erica.
“Anche durante gli anni dell’Università – ricorda – avevo fatto delle esperienze in Russia, ma non ero mai partita da sola: erano progetti che ci coinvolgevano in gruppi, ed è un’altra cosa. In quel momento invece, si parla di maggio 2021, l’occasione era di fare 6 mesi fuori per scrivere la tesi”.
“Ho sempre avuto un po’ bisogno di una spinta – ammette – aspettando sempre fino all’ultimo per trovare il coraggio di lanciarmi. E alla fine, spronata dalla professoressa di ungherese, ho accettato”.
“Ho accettato un compromesso – specifica Erica – La piccola realtà di Szombathery, una cittadina ungherese al confine con l’Austria. Un compromesso appunto, per non ritrovarmi ad affrontare subito da sola metropoli come Vienna o Budapest. Ed è stata davvero l’occasione più bella che potesse capitarmi”.
“Sono stati 6 mesi pieni di tante prime volte – ci racconta Erica con il suo sorriso – con le stanze condivise, tanti nuovi incontri, nuovi corsi, e tanti treni che mi portavano a Vienna e Budapest per preparare poi la mia tesi finale. Lì è stata davvero la mia rinascita, sono cresciuta e cambiata tanto. La data dell’1 febbraio 2022 me la sono tatuata: è stato il giorno in cui stavo per mollare, per la paura di non farcela a resistere in una realtà che non conoscevo da sola e lontana da casa, ma sono felice di non averlo fatto”.
La scelta della tesi è stata poi una vera e propria scelta di pancia: la Regina Sissi vista più dal lato ungherese, scoprendo tramite lo studio di tanti articoli e manuali storici tante sfaccettature più sconosciute. E una vera e propria venerazione della figura di Sissi da parte appunto del popolo ungherese.
“Dopo la tesi sono tornata a casa – racconta ancora Erica – convinta di farmi l’estate facendo esperienza in qualche struttura ricettiva della zona, e poi trovare la mia strada”.
“Proprio in quel momento però – sottolinea – ho scoperto che avevano aperto delle selezioni per fare la guida turistica a Vienna al museo di Sissi. Non ci ho pensato due volte, ho detto proviamo! Incredibilmente mi hanno chiamato e, dopo pochissimi giorni, mi sono ritrovata di nuovo in macchina con il babbo, in direzione Vienna, pronta ad intraprendere questa nuova avventura”.
Un’avventura che doveva durare solo una stagione, ma che si è trasformata subito in una realtà lavorativa permanente. Sono quindi due anni che Erica Fulignati lavora come guida turistica di tour, in italiano e in inglese, presso la Hofburg di Vienna.
“Se riguardo l’Erica di 3 anni fa – prosegue – quello che posso solo dire è grazie per non aver avuto paura di buttarsi. Perché senza la scelta di partire per l’Erasmus forse davvero non starei vivendo il mio sogno ad occhi aperti. Sono due anni che ogni giorno accompagno tante persone, italiane e non, alla scoperta delle bellezze che questo museo e questa storia racchiudono, cercando in ogni tour di trasmettere quello che per me, sin da piccola, è sempre stata Sissi”.
“Un grazie va soprattutto ai miei genitori – tiene a dire – Ennio e Sandra, che in questi anni non mi hanno mai lasciato sola, ma anzi hanno sempre sostenuto le mie scelte, accompagnandomi in ogni tappa. E anche ai miei amici che, nonostante la lontananza da casa, non hanno mai cambiato niente nel nostro rapporto. E anzi, ciclicamente, sono venuti tutti a trovarmi e a sostenermi in questa avventura viennese, rendendo il nostro rapporto ancora più bello”.
“Certo, a volte la nostalgia di casa c’è – ci confessa – ma Vienna è sempre stata una città molto accogliente, grazie ai nuovi colleghi ed amici con cui condivido tanti bei momenti, anche fuori dal lavoro”.
Ha trovato anche l’amore e ora è pronta a godersi un nuovo inverno… “nordico”.
“Come progetto futuro – ci svela infine Erica – ho ripreso in mano un po’ quella che era sempre stata la mia scelta universitaria inziale, e cioè di poter insegnare all’estero l’italiano. Tramite l’Università di Venezia ho appena iniziato un nuovo Master, che mi permetterà appunto di potermi proporre nelle scuole come insegnante di italiano. Non voglio fossilizzarmi sulla bellezza di questo museo, anche perché comunque è una vita che non prevede sabati e domeniche libere, con tante ore passate in piedi e lo stress di essere sempre attenti e performanti. Voglio quindi aprirmi anche nuove opportunità per il futuro, che sia qui o altrove!”.
“Ai miei coetanei cosa posso dire? Di non farsi bloccare dalla paura – risponde sicura – di provarci anche a costo di fallire. Che la vita può sempre regalarti dei finali inaspettati… per esempio può farti vivere ogni giorno nel tuo sogno di bambina!”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA