spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
sabato 27 Aprile 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Fine vita e normative, il consigliere regionale Pescini: “Situazione attuale non può essere procrastinata a lungo”

    Sollecitato in seguito al dibattito di Greve in Chianti sulla proposta di legge regionale sostenuta da una raccolta firme: "Solo una legge nazionale può affrontare il tema in modo definitivo"

    CHIANTI FIORENTINO – Sono stati più volte sollecitati i consiglieri regionali. Tanto da essere citati nello striscione che l’Associazione Luca Coscioni ha srotolato alla consegna delle oltre 10mila firme raccolte per spingere verso una proposta di legge regionale per arrivare a una normativa di attuazione (con procedure e tempi), secondo i principi dettati dalla Corte Costituzionale (attraverso la sentenza 242/2019), per accedere alla morte volontaria attraverso l’auto somministrazione del farmaco letale.

    “Consigliere e consiglieri, tocca a voi”: un concetto ribadito a più riprese anche durante la serata organizzata giovedì scorso a Greve in Chianti, da Partito Socialista Italiano (circolo di Greve in Chianti), circolo Arci di Greve, Associazione Luca Coscioni (qui l’articolo).

    Insomma, c’è una sentenza della Corte Costituzionale, che però non viene applicata poiché mancano le norme. E si chiede alla Regione Toscana di agire.

    Con una raccolta firme che chiede al consiglio regionale di dare, sulla base di questa sentenza, indicazioni precise alle Asl, “per stabilite regole e tempi certi per garantire i diritti costituzionali dei pazienti della Toscana in materia di fine vita, in particolare per impedire che qualcuno debba subire, come una tortura, una sofferenza insopportabile contro la propria volontà”, hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, dell’Associazione Luca Coscioni, nell’ambito della raccolta delle firme.

    Abbiamo quindi girato queste sollecitazioni al consigliere regionale (del Partito democratico) Massimiliano Pescini. Che in consiglio rappresenta (anche) il nostro territorio.

    “Si parte dalle considerazioni appropriate della serata grevigiana – inizia Pescini – Sono temi molto delicati, che coinvolgono sia la sensibilità politica sia il versante etico e la coscienza di ciascuno”.

    “Giusto – continua – il richiamo alle responsabilità del Parlamento dopo la sentenza della Corte Costituzionale: solo una legge nazionale può affrontare il tema in modo definitivo, venti leggi regionali magari diverse tra loro creerebbero una incertezza e delle modalità di applicazione legislativa poco serie. Prima di tutto verso chi deve scegliere, e verso il mondo sanitario. Deve essere garantita una possibilità di scelta consapevole”.

    “Ci sono stati dal basso – ricorda – dagli enti locali, i provvedimenti sulle Dat (ad esempio mi sembra che nel comune dove sono stato sindaco, dopo un percorso è un lavoro anche di partecipazione attiva della cittadinanza, si è istituito il Registro ormai da oltre dieci anni. Sono stimoli importanti per il legislatore nazionale, che deve trovare un equilibrio serio”.

    “La Regione Toscana applica già dei protocolli sanitari – puntualizza Pescini – che indicano, per quanto possibile nelle lacune normative, comportamenti rispettosi delle volontà dei singoli e danno al personale sanitario delle direttrici di cura. Investire ad esempio sugli hospice, e sulle cure palliative in modo capillare è indispensabile; e in Toscana lo si sta facendo da molti anni”.

    “Sono certamente questioni così forti – rilancia – che chiamano in causa i convincimenti più profondi di ciascuno, da non poter essere determinate da scelte politiche e tantomeno partitiche in senso stretto. Ovviamente ci sono già stati confronti di idee preliminari, ce ne saranno ancora nel rispetto delle posizioni di tutti. Quando sarà il momento ci confronteremo ancora in maggioranza, e con il presidente della Regione e la giunta”.

    “Tutti – afferma il consigliere regionale, per dieci anni sindaco di San Casciano – abbiamo la consapevolezza che in uno Stato serio il legislatore nazionale deve rispondere alle sollecitazioni e alle esigenze che ormai vengo anche dai massimi organi come la Corte. Ci sono vari testi normativi già presentati ufficialmente, devono essere discussi nelle commissioni parlamentari e in aula”.

    “È importante che ci sia una conoscenza del tema sempre più diffusa – esorta – perché si possa parlarne e confrontarsi, perché le persone abbiano chiaro il quadro in cui ci si può attualmente e ci si potrebbe muovere in futuro”.

    “Nessuno ha verità assolute da proporre – conclude Pescini – ma il compito della politica e delle istituzioni è proprio quello di trovare le sintesi più adeguate. E anche, visto il rilievo delle tematiche che si affrontano, più alte e capaci di dare certezza del diritto. La situazione attuale non può essere procrastinata a lungo”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...